Il fenomeno della dispersione scolastica, come accennato in numerosi articoli e studi, è dovuto a problematiche di integrazione sociale, economica e culturale, che producono un abbassamento consistente nel livello di interesse nei confronti della formazione scolastica e del valore numerico dei risultati e delle valutazioni ottenute. Tale dinamica può interessare più da vicino gli studenti caratterizzati da Disturbi Specifici dell’Apprendimento, che limitano lievemente o in maniera decisiva le funzioni cognitive legate all’acquisizione di informazioni e nozioni, la rispettiva elaborazione e l’output esecutivo concretizzato in produzioni orali e/o scritte. Lo scarso monitoraggio ed il limitatissimo arruolamento di docenti dedicati al sostegno degli studenti disabili o con DSA sta portando le famiglie a ritirarli definitivamente nell’ambiente domestico per la scarsa fiducia nutrita nei confronti del sistema scolastico statale; ciò provoca, come nello specifico e tragico caso del Regno Unito, una dispersione scolastica pari ad un milione e mezzo di studenti DSA o con disabilità che mancano ripetutamente da scuola o che non hanno rinnovato le iscrizioni per il prossimo anno scolastico.
I bambini hanno bisogno di più sostegno diretto e concreto per condurli a scuola a tempo pieno, poiché i problemi di salute mentale aumentano, afferma un rapporto prodotto dal Children Commissioner. Gli alunni con bisogni educativi speciali e disabilità (noti a livello interno con l’acronimo SEND) sono tra quelli attualmente delusi dalle scuole inglesi e dall’assenza quasi totale di supporto educativo per le loro particolari e specifiche necessità, afferma il rapporto del commissario per l’infanzia Rachel de Souza. La preoccupazione è cresciuta dopo che circa 1,8 milioni di studenti non hanno rinnovato le iscrizioni per il prossimo autunno e non hanno frequentato le lezioni durante l’anno scolastico corrente. La relazione di De Souza afferma che le ragioni per la l’assenza da scuola di questi studenti risultano spesso “altamente individuali e complesse” da individuare. L’arrivo dell’emergenza sanitaria ha di certo aggravato la situazione e l’arrivo della DAD ha liquidato tutte le residue possibilità di supporto e dialogo, come lamentano spesso i genitori, che percepiscono abbandono da parte delle istituzioni scolastiche.
Le soluzioni al problema, che è giunto anche ai tavoli dell’esecutivo e del Ministero della Pubblica Istruzione, sono al centro di un corrente dibattito pubblico che infiamma i partiti, la società e soprattutto le famiglie. Per via di un aumento sostanziale, nel recente decennio, di studenti con disabilità o con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Il governo ha affermato di aver investito 79 milioni di sterline per accelerare l’introduzione di squadre di supporto per il monitoraggio dei ragazzi e delle ragazze svantaggiate. Ha provveduto, secondo quanto si apprezza da note pubblicate dalla BBC, a riformare il sistema di supporto a tali studenti e di arruolamento e formazione di insegnanti ed educatori dedicati esclusivamente a tale scopo.
Nel Belpaese i dati relativi all’anno scolastico 2017-2018 pubblicati dal Ministero dell’Istruzione rivelano che gli alunni nelle scuole italiane con DSA sono 276.109 e sono passati dallo 0,7% nell’anno scolastico 2010-2011 al 3,2% sul totale degli alunni nell’ultima rilevazione disponibile. Tale aumento deriva dalla maggiore consapevolezza sul fenomeno e sui relativi disturbi, la cui nuova sensibilità esercitata da parte della società e delle istituzioni porta ad un maggiore riconoscimento di tali svantaggi anche a livello di certificazioni emesse.
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