Attualità

Didattica innovativa, dal Consiglio d’Europa parte l’organizzazione delle task-force

Come somministrazione di nozioni, stimolo di competenze, abilità ed attitudini, la didattica segue fedelmente gli sviluppi di una società sempre più disomogenea, digitale, mobile ed interconnessa. Per tale ragione, i relativi programmi, percorsi formativi per docenti e studenti, unità didattiche e basi testuali debbono essere sottoposte a revisione continua ed a un aggiornamento fedele alle nuove tecnologie, all’estensione digitale come modello di organizzazione delle lezioni e delle prove scritte.

Attingendo ad esempi pratici, le indicazioni e riforme Berlinguer, De Mauro, Moratti e Fioroni han mirato all’aggiornamento definitivo dei programmi di storia, innervando i temi centrali con altre discipline antropo-geografiche e concentrandosi sull’assetto contemporaneo, con la ferma opposizione di alcuni storici per via delle divisioni politiche presenti. Per il momento, i progetti del Consiglio d’Europa interessano Serbia, Principato d’Andorra e Spagna. Dal 30 maggio al 3 giugno, esperti di programmi dell’Istituto per il miglioramento dell’istruzione e membri del comitato direttivo dell’azione hanno visitato il Ministero dell’Istruzione di Andorra e diverse scuole ad Andorra e Barcellona.

Programmi, innovazione, democrazia: i molteplici fini dell’aggiornamento didattico europeo

Questa visita di studio e scambio tra pari, organizzata nell’ambito dell’azione di Istruzione di qualità per tutti in Serbia, è stata un’opportunità per i responsabili politici serbi di conoscere l’integrazione sistemica del Quadro di riferimento delle competenze per la cultura democratica (RFCDC) in tutti gli aspetti dell’istruzione formale. La delegazione è stata accolta da Ester Vilarrubla, Ministro dell’Istruzione e dell’istruzione superiore del Principato di Andorra.

 Poiché l’azione mira ad espandere le sue attività nel settore dell’istruzione superiore e nella formazione pre-servizio degli insegnanti, il curriculum dell’Universitat Autònoma de Barcelona si è rivelato un buon modello per adattarsi alle esigenze locali in Serbia ed in altre realtà comunitarie e non. I responsabili politici hanno anche osservato le classi e avuto scambi con i professionisti nelle scuole sia di Andorra che di Barcellona e hanno visto come insegnanti e studenti hanno beneficiato di un curriculum che è intrecciato con competenze per la cultura democratica e globale.

RFCDC: fini, obiettivi ed internazionalizzazione dei curricula

Il fine dell’Organizzazione, con riferimento all’Agenda 2030 per la Trasformazione del Mondo, è quello di allestire un curriculum internazionale, unitario, globale e flessibile, dedicato alla circolazione dei valori democratici non solo in terre comunitarie, ma in realtà che hanno espresso interesse nell’accedere ad organizzazioni sovranazionali come l’UE, attraverso accordi reciproci di stabilizzazione ed associazione che includono naturalmente anche la scuola e la formazione di nuovi cittadini. Tra gli obiettivi dei programmi figurano:

  • Affinché gli studenti possano essere formati come futuri cittadini a partecipare a una cultura della democrazia nel più ampio contesto sociale, civico o mondo politico, devono anche apprendere e mettere in pratica competenze per la cultura democratica e il dialogo interculturale a livello personale e sociale;
  • In linea con la loro missione civica, le scuole hanno un ruolo fondamentale da svolgere nel coltivare i valori, le abitudini, gli atteggiamenti e le competenze necessarie per sostenere uno stile di vita democratico. La visione della democrazia come stile di vita deve essere incoraggiata dalle scuole attraverso l’insegnamento e la somministrazione educativa del modello democratico di convivenza;
  • L’RFCDC può essere utilizzato in qualsiasi tipo di curriculum: curriculum orientato ai contenuti, agli obiettivi e ai risultati dell’apprendimento o in curriculum orientato alle competenze;
  • Di conseguenza, la RFCDC è organizzata in quattro aree, due da quella affettiva (valori e atteggiamenti) e due dal dominio cognitivo (competenze e conoscenze e comprensione critica). Ogni area include diverse attitudini, quindi la RFCDC include un totale di 20 competenze;
  • Il modello concettuale di miglioramento scolastico del Consiglio d’Europa si basa su principi normativi che sono alla base di tutte le politiche e pratiche educative e procede dal principio che tutti i bambini hanno uguale diritto a un’istruzione di qualità in un ambiente inclusivoscuole e che le scuole abbiano una missione democratica. L’educazione è definita come un processo olistico volto a supportare le capacità cognitive, sviluppo emotivo e civico dei ragazzi.
Andrea Maggi

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