In un precedente articolo abbiamo parlato dell’analfabetismo funzionale e di come in Italia questo sia un problema molto serio. Il dibattito sul tema ha fornito diverse interpretazioni ma docenti ed esperti concordano sul fatto che per debellare questa problematica si debba ripartire dalla scuola. Forse è lì che qualcosa dovrebbe essere corretto?
In base alla definizione del rapporto Piaac-Ocse, l’analfabeta funzionale è più incline a credere a tutto quello che legge in maniera acritica, non riuscendo a “comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere con testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”.
Stiamo parlando quindi di un fenomeno secondo cui un individuo ha appreso le basi della scolarizzazione, ma non è in grado di leggere i termini di un contratto, di compilare una domanda di lavoro, di interpretare o riassumere un testo. Sintetizzare un discorso o comprendere un breve articolo di giornale.
Gli analfabeti funzionali, in base a quanto riporta lo Human development report 2009, un indice calcolato tra i paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), sarebbero in Italia il 47%, occupando un posto in alto, purtroppo, nella classifica dedicata dallo studio.
Invece, a parere di Tullio De Mauro, gli analfabeti funzionali in Italia sarebbero addirittura l’80 per cento, dal momento che “soltanto il 20 per cento della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea”.
I docenti incontrano spesso difficoltà con i loro alunni durante l’apprendimento delle materie letterarie. La difficoltà maggiormente riscontrata sarebbe proprio la comprensione del testo, praticamente una delle la basi su cui si fonda l’istruzione dalla scuola primaria alla scuola secondaria di secondo grado. E se si associa questa difficoltà ai dati che abbiamo riportato in precedenza sull’analfabetismo funzionale, ci rendiamo conto che i due fenomeni potrebbero trovare radici comuni.
Per comprensione del testo si intende la ricostruzione mentale del suo significato, attraverso l’integrazione fra informazioni testuali e conoscenze presenti in memoria.
Spesso gli alunni mostrano particolari difficoltà proprio in questa capacità, decisiva per l’apprendimento; non raramente, anche nella comprensione di una semplice consegna, come quella contenuta in un quesito (v., ad esempio, le prove Invalsi) o nella traccia di un tema.
Per questo motivo la didattica usata in classe può avere un ruolo decisivo nel miglioramento di questo sistema di apprendimento, magari puntando a nuovi approcci che possano rendere piacevole, motivante, appassionante la didattica della comprensione del testo. Un approccio metacognitivo, per interderci.
A tal proposito, La Tecnica della Scuola, ente di formazione accreditato dal Miur per la formazione del personale della scuola (prot. n. AOODGPER/6834/2012) ai sensi della direttiva ministeriale n. 90/2003 adeguato ai sensi della Direttiva n. 170/2016, organizza un corso online, in modalità webinar, dal titolo: “Lettura e comprensione del testo“.
Saranno svolti 3 incontri di 3 ore ciascuno per un totale di 9 ore
> Venerdì 8 febbraio 2019 – dalle 16.00 alle 19.00
> Martedì 12 febbraio 2019 – dalle 16.00 alle 19.00
> Mercoledì 20 febbraio 2019 – dalle 16.00 alle 19.00
"Nelle more dell’emissione della nota M.I.M. sui termini, modalità e presentazione delle domande, da parte…
Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una settantina di studenti di tre…
L’insegnante e scrittore Christian Raimo ripercorre con ‘La Tecnica della Scuola’ i motivi che hanno…
La rivista online La Scuola Oggi ha organizzato un dibattito pubblico sul tema “Aggressioni in…
In occasione della Giornata della Sicurezza nelle Scuole, il Ministero dell’Istruzione e del Merito d’intesa…
Nelle scuole della provincia autonoma di Trento sta per arrivare una grande novità: come annunciato…