Durante il primo conflitto mondiale e nel Ventennio fascista la produzione letteraria per l’infanzia divenne un canale privilegiato per l’indottrinamento patriottico e per l’organizzazione del consenso, anche perché molte delle opere rivolte ai piccoli lettori assumevano come destinatario, in realtà, anche il mondo adulto, quel “popolo bambino” (Gibelli) di cui l’élite culturale si poneva a guida.
Parliamo quindi di testi destinati ai bambini che fungevano proprio da propaganda. Ma tali testi non possono essere utilizzati come fonte storica?
La letteratura per l’infanzia, ricordiamo, iniziò nel nostro Paese con l’Unità d’Italia e risponde all’intento di consolidare nelle coscienze dei futuri adulti i valori dello stato unitario, attraverso narrazioni che, sulla scia di Cuore, fanno leva sul patetismo.
Infatti, il modello di piccolo eroe pronto a sacrificarsi per la patria trova largo spazio nella narrativa rivolta all’infanzia durante il primo conflitto mondiale, quando vengono arruolati nell’opera di propaganda e spesso spediti al fronte anche personaggi appartenenti a mondi fantastici come Pinocchio e Ciuffettino.
Nel periodo fascista, come accennato, i libri per ragazzi, inclusi quelli scolastici, diventano uno strumento fondamentale per proporre le verità di Regime.
Ne consegue che per l’insegnante può essere valutata l’idea di utilizzare quei testi come fonte storica.
Ai docenti potrebbe essere infatti molto utile una panoramica di alcune tra le più significative opere appartenenti alla narrativa di propaganda rivolta a bambini e ragazzi, che spesso attinge proprio al repertorio fiabesco traendone spunti, situazioni e personaggi.
Ne consegue che questi, potranno presentare un modello di attività didattica interdisciplinare volta a promuovere negli alunni il senso critico, portandoli a una riflessione sugli elementi occultati dalla propaganda e sugli schematismi ricorrenti nel racconto delle guerre.
I benefici? Senza dubbio quello di costruire un ambiente di apprendimento capace di sollecitare partecipazione, curiosità e motivazione nonostante le tematiche “pesanti” appartenenti al mondo dei “grandi”.
A tal proposito la Tecnica della Scuola, ente di formazione accreditato dal Miur per la formazione del personale della scuola (prot. n. AOODGPER/6834/2012) ai sensi della direttiva ministeriale n. 90/2003 adeguato ai sensi della Direttiva n. 170/2016, propone un corso dal titolo: “I libri per ragazzi come canale di propaganda“.
Saranno svolti 2 incontri di 2 ore ciascuno per un totale di 4 ore di formazione:
> Lunedì 18 febbraio 2019 – Ore 16.00/18.00
> Venerdì 22 febbraio 2019 – Ore 16.00/18.00
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