Didattica

Didattica ludica e calcolo mentale, come imparare la matematica con tecniche evidence based

La costruzione di conoscenze, abilità e competenze nei nostri alunni deve passare attraverso un utilizzo consapevole di tecniche evidence based ossia di metodologie che la ricerca scientifica applicata ai problemi dell’apprendimento ha dimostrato essere valide – alla luce delle acquisizioni della ricerca neuro scientifica che, nell’ultimo ventennio, ha fatto passi da gigante. (VAI AL CORSO Giochiamo con il calcolo mentale)

L’insegnante può proporre ai propri allievi e alle proprie allieve esperienze ed attività progettate in modo da corrispondere ai principi che regolano l’apprendimento umano.

Ad esempio, come lavorare sulle difficoltà del calcolo mentale? Esistono differenti tecniche da potere declinare in pratiche realizzabili in classe da e per i docenti.

Il focus è l’apprendimento delle competenze di base del calcolo mentale, ma le metodologie utilizzate, una volta che se ne padroneggino le basi teoriche e pratiche, potranno essere applicate ai più differenti ambiti curricolari.

Particolare attenzione va posta agli aspetti emotivi e relazionali che caratterizzano l’azione del docente e la gestione del gruppo classe.

È infatti dimostrato che più le attività proposte hanno una carica emozionale e significativa per l’alunno, più questo tratterrà informazioni nella propria memoria, attribuendo a questi nuovi apprendimenti significati tali da collocarli nelle sue reti cognitive, pronti per essere recuperati quando insorgerà la necessità.

Un’alunna che impiega tutte le proprie risorse mentali per svolgere una semplice operazione, non ancora automatizzata, potrebbe non averne altrettante per prestare la necessaria attenzione, per esempio, al meccanismo della divisione a due cifre, o a cogliere la complessità che la situazione problematica presentata le offre. 

Quindi si tratta di apprendere, ossia di modificare le proprie reti neurali, per accogliere nuovi concetti, informazioni, conoscenze, che si trasformeranno in abilità applicandole a problemi concreti, fino a diventare competenti nel risolvere anche problematiche originali, mai viste prima, ma di cui si dispone di tutti gli strumenti per affrontarle.

Il corso

Su questi argomenti il corso Giochiamo con il calcolo mentale, a cura di Loto Montinain programma dal 9 novembre.

Possiamo immaginare il corso proposto come un piccolo triangolo che ha in un vertice gli abbondanti insegnamenti che ci offrono le scienze dell’apprendimento, in un altro le attività formative che di volta in volta offriremo ai nostri alunni e nell’ultimo l’attenzione agli aspetti emotivi e relazionali che possono rendere la scuola un luogo migliore, dove sia piacevole ed interessante andare. Al centro sta la nostra relazione con la classe e le mille avventure esperienziali che, ogni giorno, possiamo vivere per apprendere… divertendoci assieme.

Redazione

Articoli recenti

Rapporto scuola-mondo del lavoro: bisogna migliorare la progettualità

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha dichiarato: “Si mira a creare una…

16/08/2024

Percorsi abilitanti: come si possono frequentare se si deve anche fare lezione?

Mi chiedo se qualcuno/a dei frequentanti i percorsi formativi di abilitazione si sia posto il…

16/08/2024

Dimensionamento scolastico: mega-istituti senza locali adeguati per le riunioni dei collegi dei docenti. Il caso di Lamezia Terme

I piani regionali di dimensionamento delle scuole non sempre hanno tenuto conto di tutte le…

16/08/2024

Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale; quando e come va presentata al fine di sciogliere la riserva

Il 28 giugno 2024 è scaduta la domanda d’inserimento, di conferma o di aggiornamento nelle…

16/08/2024

Le punizioni corporali? Esistono in molte parti del mondo

Se uno studente arriva in ritardo nelle nostre scuole, peggio che gli possa andare è…

16/08/2024

Vannacci: chi ha tratti somatici del Centrafrica non rappresenta gli italiani. A scuola è il 20% degli alunni. Forza Italia: vada casa

L’italiano medio non ha i tratti somatici di un africano: a sostenerlo è Roberto Vannacci,…

16/08/2024