Didattica

Didattica negli ospedali, ora è più facile con le App: l’esempio del Bambin Gesù di Roma

Cresce il numero di insegnanti impegnati nelle lezioni in ospedale: solo nel pediatrico Bambin Gesù di Roma ce ne sono 52. E cresce l’apporto tecnologico a sostegno della didattica a distanza.

Il numero è stato reso pubblico il 10 ottobre, in occasione della inaugurazione dell’anno scolastico del noto nosocomio capitolino specializzato.

Sono quasi 3.500 gli alunni e studenti ricoverati che seguono le lezioni direttamente nell’ospedale: per loro è stato avviato anche un nuovo corso di alfabetizzazione, oltre che una nuova App gratuita per smartphone e tablet – si chiama Presente! – che consente di prenotare le lezioni e segnalare ai professori esigenze formative particolari.

 

FEDELI: I NUOVI STRUMENTI DIGITALI APRONO NUOVE VIE

All’inaugurazione era presente anche la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli: “Già a giugno nell’incontro con la rappresentanza nazionale delle docenti che fanno scuola in ospedale – ha detto la titolare del Miur – mi ero presa l’impegno di fare molta più attenzione dal punto di vista del ministero alla complessità e alle condizioni non sempre facili della scuola in ospedale. Ciò vuol dire anche maggiore investimento. Quest’anno abbiamo aggiunto un milione a sostegno delle scuole in ospedale ma certo non basta. Credo anche che dobbiamo ragionare sul personale e sull’esercizio didattico, ci sono nuovi strumenti digitali che lo consentono”.

“Garantire il diritto allo studio ai bambini e alle bambine che si ammalano e il luogo in cui si dive esser curati è secondo me il più straordinario modo per garantire il diritto allo studio; già non interrompere il percorso formativo per il bambino malato – ha aggiunto – è un valore in sé, è straordinario il lavoro che viene fatto della scuola in ospedale perché garantisce il diritto allo studio ma garantisce anche una delle qualità fondamentali che sono quelle di essere accolto, abbracciato, curato”.

 

STORIE DI ALUNNI IN OSPEDALE

L’Ansa ha raccolto alcune storie di bimbi “ospiti” dell’ospedale: come quella di Gertrude, mamma di due gemelline in cura nel reparto di Neonatologia. Nel suo Paese, il Burundi, non ha potuto imparare a leggere e a scrivere. Galaxy, 17 anni, in Sudan ha frequentato solo due anni di scuola. Oggi è ricoverato nel reparto di Pediatria e sta per essere sottoposto a un’operazione chirurgica.

C’è poi Christian che dopo una lunga riabilitazione motoria nella sede di Palidoro è tornato in Centrafrica parlando inglese, spagnolo e anche l’italiano. Sono alcuni degli studenti del corso di alfabetizzazione che l’ospedale ha realizzato in collaborazione con il liceo Virgilio di Roma.

Alessandro Giuliani

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