All’inizio del prossimo anno scolastico, nel mese di settembre, si svolgeranno dei test Invalsi per certificare cosa è stato fatto nei mesi di scuola in cui si è attuata la didattica a distanza: si metteranno a disposizione dei docenti degli strumenti, su base volontaria e facoltativa, per capire cosa ha funzionato e non funzionato, ma soprattutto il punto di partenza degli allievi su alcune competenze. Lo ha annunciato la presidente di Invalsi Anna Maria Ajello, alla presentazione dei dati Ocse Pisa, rispondendo ad una domanda nel giorno della pubblicazione del Rapporto Ocse Pisa, presentato il 7 maggio, sul livello di conoscenze e abilità degli studenti di 15 anni.
Ajello: una valutazione attendibile
Secondo Ajello, si tratterà di arrivare ad una valutazione attendibile del percorso svolto. “È uno strumento che ci è stato sollecitato da molti docenti – ha detto -: ci sarà una quota di scuole che vuole saper quale è la gravità della ferita: quanto è il mancato apprendimento?”.
“C’è bisogno di una valutazione attendibile – ha spiegato – la valutazione infatti non è il lusso dei tempi agiati: c’è bisogno di dati analitici, spero si irrobustisca questa consapevolezza. Con la didattica a distanza c’è stata grande varietà ma questo non è sorprendente”.
Interventi di DaD troppo vari
C’è bisogno di capire cosa è stato fatto. “Data la varietà degli interventi – ha continuato Ajello – sarebbe necessario avere” un quadro di “cosa è successo, non per mettere alla gogna qualcuno bensì per fare il punto, prima di ricominciare a settembre per garantire agli studenti” un rientro più agevole.
“In questo periodo le differenze” sulle conoscenze e competenze si sono probabilmente “accentuate e l’unico modo per prendere atto è avere dei dati, alcuni punti fermi. Noi mettiamo a disposizione gli strumenti, perchè se ne possano servire i docenti, per certificare cosa si è fatto e cosa si è perso. Può servire agli insegnanti per fare un intervento, per chi ovviamente se ne voglia servire”.
Mazzoli: non sono i test di primavera
Il dottor Paolo Mazzoli, tra i massimi responsabili dell’Istituto nazionale di valutazione, ha aggiunto che “un conto sono le prove Invalsi che si svolgono a primavera”, un altro le prove d’inizio anno scolastico.
“A settembre, Invalsi metterà a disposizione degli strumenti, su base facoltativa, per avere informazioni per sapere a che punto si è a maggior ragione dopo mesi di didattica a distanza”.