In Italia ci sono almeno un milione e mezzo di alunni e studenti che hanno serie difficoltà a partecipare alla didattica a distanza: lo ha evidenziato, qualche giorno fa, l’ex ministra dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, chiedendo un aiuto del Governo per le loro famiglie. I motivi sono svariati: vanno dalla mancanza di device a quella di connessione per motivi economici, ma ci sono anche molte storie di impossibilità di accesso alle reti internet per motivi puramente tecnici. Adesso, stanno venendo alla luce dei casi reali, che danno una dimensione umana ai freddi numeri e alle statistiche.
Una di queste è quella del bambino Giulio, che a 12 anni, per seguire le lezioni on line si sobbarca ogni giorno un chilometro di strada a piedi: come abbiamo scritto, il ragazzino abita in campagna, a Pomonte, nel comune di Scansano, nel grossetano, e la connessione da quelle parti arriva a malapena.
Così, dopo avere perso diverse lezioni, il giovane, forse anche sollecitato dalla scuola da lui frequentata, l’Istituto comprensivo Pietro Aldi di Manciano, ha trovato il modo di partecipare alla DaD-
È andato a “caccia” di un luogo, pure questo in aperta campagna, dove il segnale dello smartphone era finalmente decente: proprio lì si è portato un tavolo, una sedia, un tablet, un cellulare e ha assistito alle lezioni.
Il caso ha fatto il giro d’Italia. Ed è arrivato anche al ministero dell’Istruzione. Dove ora sostengono che va risolto in qualche modo.
“Ci stiamo impegnando – ha scritto la viceministra Anna Ascani su Facebook – per permettere” a “Giulio lo studente che, pur di seguire le lezioni, si sposta ogni mattina a un chilometro da casa per trovare la connessione” di “fare didattica a distanza dalla sua cameretta”.
“Quel banco all’aperto – scrive Ascani – dimostra l’attaccamento del bambino alla scuola e, purtroppo, anche le difficoltà che si riscontrano in alcuni territori del nostro Paese”.
“Non potevamo rimanere fermi – aggiunge – Abbiamo subito contattato la scuola e, con la preziosa collaborazione della dirigente e del personale scolastico, ci stiamo impegnando per permettergli fare didattica a distanza dalla sua cameretta”.
“La compagnia che sta seguendo l’iter ha verificato la copertura ed è al lavoro con i suoi tecnici, mentre l’Istituto si è reso disponibile all’acquisto delle strumentazioni eventualmente assenti. È un’emergenza inedita, ma non possiamo lasciare indietro nessuno, garantendo a tutti il diritto allo studio”, ha concluso il viceministro.
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