L’articolo 2, comma 1, lettera d-bis) del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, come convertito con modificazioni in legge 6 giugno 2020, n. 41, ha previsto che per l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2020/2021, il Ministero possa adottare, tra l‘altro, misure volte a tenere conto delle necessità degli studenti con patologie gravi o immunodepressi, in possesso di certificati rilasciati dalle competenti autorità sanitarie, nonché dal medico di assistenza primaria, tali da consentire loro di poter seguire la programmazione scolastica avvalendosi anche della didattica digitale.
In applicazione della predetta disposizione legislativa, il Ministero ha predisposto l’ordinanza di disciplina delle modalità di didattica indirizzate agli alunni fragili, che è stata sottoposta al parere del CSPI.
La condizione di fragilità dell’alunno dovrebbe essere valutata e certificata dal pediatra di libera scelta o dal medico di medicina generale in raccordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale e la famiglia dell’alunno dovrebbe poi rappresentare e documentare alla scuola la condizione di fragilità.
A fronte dell’impossibilità di fruire delle lezioni in presenza, gli alunni fragili beneficeranno della didattica a distanza o di altre modalità di istruzione integrativa predisposte dalle singole scuole.
In particolare, le scuole potranno prevedere il diritto per gli alunni fragili, secondo le loro specifiche esigenze, a beneficiare della didattica digitale integrata anche in via esclusiva o di percorsi di istruzione domiciliare anche, se del caso, con le modalità previste per gli alunni beneficiari del servizio di “scuola in ospedale”.
Le scuole potranno anche valutare, secondo le esigenze dell’alunno fragile, di garantire, anche periodicamente, lo svolgimento di attività didattiche in presenza.
La valutazione periodica e finale degli alunni fragili sarà condotta, nel rispetto dei criteri generali definiti dal Collegio dei docenti.
Nella riunione di ieri, il CSPI ha quindi espresso all’unanimità il proprio parere, condizionandolo all’accoglimento dei rilievi formulati, evidenziando che il termine “fragilità”, rischia di essere troppo generico e ambiguo in relazione alle situazioni che si intendono disciplinare, con il rischio di determinare un’assimilazione fra “fragilità” e “disabilità”, non sempre coincidenti.
Il parere evidenzia altresì che l’”istruzione domiciliare” e la “scuola in ospedale“, citate nell’ordinanza sono possibilità già presenti nel panorama scolastico, ritenendo peraltro opportuno che “le attività per gli “studenti con patologie gravi o immunodepressi” siano organizzate dalle scuole coinvolte, in accordo con la famiglia, al fine di decidere quale strategia didattica utilizzare di volta in volta, in coerenza con il Piano Scolastico per la Didattica Digitale Integrata”.
In ultimo, il CSPI ha invitato l’Amministrazione a prendere in considerazione anche il caso di alunni che convivono con soggetti affetti da “patologie gravi o immunodepressi“, evidenziando la necessità del coinvolgimento del Dipartimento di Prevenzione.
Si attende adesso il testo definitivo dell’ordinanza.
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