Numerose testate nazionali interne, quasi all’unisono, hanno riportato che l’interesse espresso da parte delle famiglie e degli studenti nei confronti dell’iscrizione presso una scuola pubblica è drammaticamente in calo per via di una già annunciata crisi del settore educativo pubblico, anche da parte dei docenti. Le retoriche assuntive infinite, le complesse abilitazioni all’insegnamento conseguibili dopo anni e con costi esorbitanti e le complesse condizioni sociali ed operative a livello professionale stanno spostando il bacino docente e del personale scolastico nel suo complesso verso istituti privati, che già vedono predisposti fondi adatti a tale fine. Una didattica poco digitale ed innovativa per gli studenti, programmazioni aggiornate e retrograde esigenze formative non più in linea con i cambiamenti della società stanno determinando un calo sensibile delle iscrizioni presso gli istituti pubblici di tutti gli USA.
La pandemia ha trasformato il panorama dell’istruzione primaria e secondaria negli USA. Alcuni genitori hanno ritirato i loro figli dalla scuola pubblica e li hanno inseriti in scuole private o domestiche, attraverso l’assunzione di istitutori a livello privato. I motivi a sostegno di tale scelta sono tra i più disparati: molti preferivano le scuole private che offrivano istruzione di persona; altri diffidavano delle precauzioni contro la pandemia delle scuole pubbliche, spesso ritenute insufficienti o eccessive secondo il quadro epidemiologico locale. Al momento tali tendenze non sono monitorate con il fine di prevedere eventi futuri, ma solo a livello statistico interno. Finora, i dati mostrano che dal 2019 le iscrizioni private sono aumentate, le iscrizioni pubbliche sono diminuite e l’istruzione domiciliare è diventata più popolare. Le famiglie si sono riversate nelle scuole private e domestiche al tasso più alto in un decennio, secondo le stime dell’American Community Survey. Secondo il National Center for Education Statistics, il governo centrale e il Ministero prevedono che le iscrizioni alla scuola pubblica, che già deve affrontare pressioni di stampo organizzativo e demografico, scenderanno ulteriormente a circa 46 milioni di studenti entro l’autunno del 2030, invertendo decenni di crescita a favore dell’istruzione pubblica e gratuita.
I membri delle comunità etno-religiose negli USA sono caratterizzati da un elevato senso di appartenenza culturale legato al proprio passato storico, di natura conflittuale con le autorità, elemento chiave che interessa l’educazione dei membri più giovani. Molti di loro, come riportato dal Washington Post, tendono ad iscriversi a scuole di comunità dove apprendono meglio lingua, tradizione, talvolta testi sacri e rituali di fede. Tale fenomeno contribuisce negativamente alla ghettizzazione che già caratterizza alcune componenti etniche USA. Altri, per motivi religiose, conducono i ragazzi e le ragazze presso istituti della medesima matrice. Altri non sono affatto convinti delle strategie pedagogiche e didattiche adottate dali istituti afferenti al pubblico, pertanto prediligono ambienti più semplici e limitati ove il rischio di maltrattamenti e bullismo, elemento in crescita nelle scuole pubbliche USA, risulta più limitato.
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