Le lezioni sono già abbondantemente avviate in tutte le regioni d’Italia, i ragazzi delle prime classi si stanno ambientando nei nuovi contesti scolastici e coi nuovi compagni.
E i docenti? Si stanno ‘ambientando’ anche loro? Sì, perché – come ci ricorda Focus Scuola – spesso tendiamo a dimenticare che c’è un primo giorno di scuola anche per i professori, il loro lavoro non è per niente ripetitivo come alcuni potrebbero pensare, ogni anno è sempre un ricominciare. Anche nel caso in cui gli alunni fossero esattamente gli stessi dell’anno precedente, le persone cambiano, evolvono, così come le cose attorno a noi e i temi e le sfide educative da affrontare. Ecco perché la sezione Scuola della nota rivista offre ai docenti dieci consigli per affrontare il ritorno in cattedra e tra i banchi, ripartendo senza ansie e con entusiasmo.
Il primo è accogliere e accoglierci: una scuola accogliente è quella in cui l’attenzione per la diversità, intesa in tutte le sue molteplici accezioni, è centrale nel percorso educativo. È la ricchezza data da chi esula dagli schemi consueti, è fonte preziosa di ispirazione e di revisione del processo di apprendimento. Dobbiamo accoglierci – continua Focus – per quello che siamo senza pretendere nulla di più.
Interessante il consiglio di essere ‘umili’: l’umiltà di lasciare che gli alunni colgano anche i limiti dell’insegnante poiché i professori non sono detentori di tutto lo scibile umano, né persone umanamente perfette. I limiti fanno parte della complessità di ogni persona. Ciò consente al docente di essere parte integrante della “comunità classe” poiché mettersi in gioco con punti di forza e limiti è essenziale per creare una comunità autentica.
E chi vive e opera in una comunità non può sfuggire ai conflitti: ecco perché il consiglio è quello di riconoscere le diversità di vedute e di confrontarsi con gli altri, sia con gli alunni che con i colleghi, il dirigente e tutto il personale della scuola. Non illudiamoci che il conflitto non esista ma impariamo a stare nel conflitto in maniera “sana”.
Arriva poi il riferimento a Daniel Pennac e al suo illuminante “Diario di scuola”. I docenti sono dei maestri d’orchestra: Ogni studente – afferma lo scrittore francese – suona il suo strumento, la cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia… Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica”.
Tanti altri sono i consigli che Focus Scuola dispensa ai docenti. Concludiamo con uno – a nostro avviso – tra i più utili: siate divergenti. In una scuola dove troppo spesso impera l’omologato, il “mainstream”, il “si è sempre fatto così”, il seguire le regole convenzionali pedissequamente e in modo acritico, il pensiero divergente risulta essere una ricchezza e uno stimolo forte.
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