Dieci motivi per scioperare

Ai colleghi di ruolo (e non) che si sentono al sicuro nelle loro tiepide case e non vogliono scioperare:

 

1) se dite “ho fatto tanti scioperi, non sono mai serviti”, oltre a ragionare da pressappochisti, ignorate che attualmente in Italia c’è un Governo che non è stato eletto dal popolo, quindi per sopravvivere ha bisogno del consenso: dai numeri dello sciopero capirà quanti non lo voteranno; gli scioperi contro la Gelmini invece, erano contro un governo (purtroppo) stra-votato dal popolo e forte di un larghissimo consenso popolare basato su un leader amato.

2) il DdL taglierà posti di lavoro (oltre i 10.000 Ata) perché il d.s. ha il potere di dirottare i docenti su classi affini, quindi i precari non serviranno e molti colleghi di ruolo perderanno la cattedra, finendo negli albi territoriali esattamente come i precari. se poi hanno figli piccoli oppure sono in attesa di figli o hanno la 104, col cavolo che qualcuno li chiamerà dagli albi; i docenti saranno gli unici impiegati pubblici a non avere più la titolarità;

3) non fare questo sciopero significa abbandonare i nostri colleghi precari (plurititolati e precari storici) e venderli per 30 denari (80€ trattenuti per lo sciopero);

4) non fare questo sciopero, significa fregarsene degli studenti delle scuole pubbliche, che perdono la continuità e la qualità dell’insegnamento e non vengono neanche nominati nel DdL. a quelli delle scuole private però, si regalano 400€.

5) non fare questo sciopero significa avallare la scuola come azienda, l’insegnamento come profitto e gli alunni come merce;

6) non fare questo sciopero, significa che i docenti non potranno più votare alcunché (didattica, pof, ponti, recuperi…) perché il collegio docenti sarà svuotato del potere di delibera;

7) non fare questo sciopero significa confermare l’opinione che la massa ha di noi (una categoria di privilegiati ma di sfigati disuniti) e quella che ne ha il governo (divide et impera).

8) i presidi possono essere spostati dal direttore dell’Usr, perciò il d.s. che per ora vi tutela (se vi tutela) potrebbe non restare;

9) non fare questo sciopero significa calpestare gli Ata, di cui il DdL neanche si occupa, come se i bidelli in una scuola non fossero importanti;

10) non fare questo sciopero significa avallare i privilegi dei docenti imbucati che finora hanno avuto il distacco fuori dalla scuola (nei ministeri, negli usr, nelle varie amministrazioni…), protetti dall’articolo 13 del DdL.

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Tecnica della Scuola Podcast, su Spotify i nostri approfondimenti

Disponibili per tutti i podcast della Tecnica della Scuola! Tecnica della Scuola Podcast è un servizio innovativo…

18/07/2024

Corsi sostegno Indire: c’è chi dice no. Un piccolo “sciopero al contrario” come quello di Danilo Dolci [INTERVISTA]

Nei giorni scorsi, il CIIS (Coordinamento insegnanti di sostegno) aveva lanciato un appello provocatorio rivolto…

18/07/2024

Gavosto: l’istruzione come ascensore sociale proprio non funziona

Si è rotto l’ascensore sociale. Quello che per decenni ha consentito a tanti giovani di…

18/07/2024

Recupero anno 2013: la giustizia dà ragione ai ricorrenti, ma i soldi non ci sono

Dopo la decisione della Corte di Cassazione dello scorso mese di giugno e quella di…

18/07/2024

Progressione all’area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione, domande dei facenti funzione dal 19 al 29 luglio: il bando su INPA il 19 luglio

Domani, 19 luglio, è prevista la pubblicazione sul portale INPA del bando di concorso relativo alla…

18/07/2024

Caselle di posta elettronica, procedure di allineamento all’anagrafe delle sedi principali dal 1° settembre 2024

La Direzione Generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica comunica che, come negli…

18/07/2024