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Dietrofront assunzioni, erano del 2009

Si tinge di giallo la notizia dell’assunzione di 16.700 immissioni in ruolo nella scuola approvate il 17 dicembre dal Consiglio dei ministri e riportata da diversi organi della stampa, anche nazionale: alla prima interpretazione, che indicava le immissioni in ruolo accordate dal Governo come una sorta di anteprima della tornata di assunzioni estive, è seguita una giornata fatta di strani silenzi.
Una comunicazione così rilevante, con effetti diretti per quasi 17.000 precari e le relative famiglie, avrebbe infatti meritato un fiume di commenti. Oltre che di anteprime (aspetto che avevamo anche noi evidenziato meravigliandoci dell’assenza totale di annunci preliminari).
Soprattutto da parte dal ministero dell’Istruzione, che avrebbe avuto tutto l’interesse a “reclamizzare” l’evento ed invece è rimasto fermo alla stringatissima ed equivoca dichiarazione (“un ulteriore e già previsto passo avanti nella riorganizzazione del sistema scolastico”) rilasciata dal ministro Gelmini pochi minuti dopo l’avvenuta approvazione in Cdm.
Il silenzio del Miur è diventato ancora più imbarazzante dopo che a metà giornata, del 18 dicembre, il segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna, ha espresso un giudizio sulle immissioni in ruolo, da attuare nel 2010, dipingendole come “un fatto positivo. Occorre – ha sottolineato il sindacalista – che dopo la definizione degli organici, e una volta acquisito il numero delle domande di pensionamento, verificare il numero dei posti disponibili per garantire un ulteriore numero di assunzioni che copra il turn over”.
L’isolato auspicio di Di Menna ha comunque avuto il merito di smuovere leggermente le acque: poco dopo la Cisl Scuola, tramite il proprio segretario generale, Francesco Scrima, ha tenuto a chiarire che il contingente di assunzioni approvato dal Cdm si riferisce in realtà a quello già realizzato nella scorsa estate: lo potremmo considerare un bel regalo di Natale – ha dichiarato Scrima – se non fosse che si tratta di assunzioni già avvenute da qualche mese: come quasi sempre avviene, si formalizza infatti ‘a posteriori’ un provvedimento già attuato in precedenza”.
I 647 posti per dirigente scolastico, gli 8.000 come docente ed altrettanti come Ata, a cui si sono aggiunti i 70 in qualità di docenti operanti in Accademie e Conservatori di musica, in meno di 24 ore si sono così smaterializzati. O meglio, hanno trovato la loro collocazione originaria (non a caso i numeri sono gli stessi approvati dal Governo a fine luglio). E rilanciato le istanze degli stessi sindacati, che già masticavano amaro per un numero di assunzioni inferiori alle aspettative: “serve un numero ben più consistente di assunzioni – ha spiegato Scrima – per affrontare alla radice il problema del precariato attraverso la copertura dei posti vacanti e disponibili in organico”,
Ma a differenza di quel che è accaduto il 31 ottobre, nel giorno della manifestazione della Cisl, quando le sferzate prodotte a piazza Bocca della verità dal segretario generale, Raffaele Bonanni, assieme a quelle dello stesso Scrima – sulla necessità del Governo di cambiare registro su risorse, contratto e precari – generarono l’immediata replica del ministro Gelmini, stavolta le dichiarazioni del leader di comparto non hanno prodotto alcun risultato: viale Trastevere ha continuato a mantenere la via del silenzio. Quasi a compiacersi della circolazione di una notizia infondata.
Alessandro Giuliani

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