La minaccia dello sciopero di tutto il personale della scuola da parte dei maggiori sindacati della scuola ha fatto ritornare il governo sui suoi passi per quanto riguarda l’articolo 13 del disegno di legge finanziaria di quest’anno: la norma che riguarda l’organizzazione scolastica.
Ecco, in sintesi le nuove norme inserite nel dispositivo che costituirà la base per proporre emendamenti al teso originario:
1) ridefinizione di parametri e criteri per la determinazione complessiva degli organici e la loro ripartizione su base regionale che tenga conto dei contesti territoriali, del Pof e del funzionamento delle diverse istituzioni scolastiche unitamente alla correzione del limite di giorni di assenza fissato, con esclusione della scuola dell’infanzia ed elementare, per la nomina dei supplenti;
2) rispetto delle norme contrattuali sull’orario di lavoro, nella scuola secondaria, con la volontaria adesione ad un utilizzo sino ad un massimo di 24 ore settimanali;
3) garanzie per l’insegnamento della lingua straniera nella scuola elementare;
4) disposizioni sulle commissioni per gli esami di Stato che devono essere applicate al solo sistema nazionale di istruzione e che dovranno comunque essere riesaminate complessivamente in un più ampio progetto di riforma, fermo restando il diritto al compenso per gli esaminatori;
5) le attività didattiche, i servizi tecnici, di laboratorio ed amministrativi, riconoscendo il livello di qualità dell’intervento pubblico, non possono essere realizzate attraverso gestioni esterne;
6) totale reinvestimento dei risparmi di sistema in risorse aggiuntive per il rinnovo contrattuale da destinare alla valorizzazione della funzione docente.