La vicenda non è del tutto chiara, né si conoscono i motivi per cui i 5 giovinastri siano entrati proprio in quell’aula o se invece fosse scelta a caso per fare una bravata, dimostrando così di essere bravi e coraggiosi a qualche platea di spettatori magari interni alla scuola stessa.
Sta di fatto, scrive La Sicilia di Catania, che sono stati momenti ad altissima tensione, durante i quali il professore, con l’aiuto dei bidelli, ha fatto sì che gli intrusi lasciassero l’edificio. Ciò con l’approvazione degli studenti, uno dei quali si è schierato con il docente.
Azione a quanto sembra non gradita dai bulli che hanno deciso di lavare l’onta di quell’intromissione. Hanno allora atteso che finissero le lezioni per regolare i conti con quel giovane che non si era inchinato davanti alla loro prepotenza.
Individuato lo studente, i delinquenti lo hanno affrontato a muso duro e, dopo il solito scambio di invettive, sono passati alle vie di fatto, forti della superiorità numerica e della forza di intimidazione che, in quelle condizioni, era facile far pesare nei confronti degli altri presenti. Qualcuno del gruppetto, in particolar modo, ha impugnato il proprio casco a mo’ di oggetto contundente e ne ha piazzato un colpo violento sul capo del povero ragazzo, che è finito inevitabilmente in ospedale.
I genitori del giovane hanno sporto querela contro ignoti. Non è escluso che si possa arrivare all’identificazione di qualcuno dei partecipanti alla spedizione punitiva
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