In seguito all’iniziativa lanciata da questa testata per Dillo al Ministro, la Tecnica della Scuola ha mantenuto la promessa ed ha intervistato il ministro Fioramonti per parlare di alcuni dei temi caldi suggeriti dai nostri lettori. Ovviamente le richieste e le proposte non si esauriscono ed ogni giorno sui nostri canali riceviamo riflessioni che meritano di essere portati allo scoperto.
Una nostra lettrice elenca 12 punti su cui riflettere ed intervenire per migliorare la scuola italiana. Ecco di cosa si tratta:
1) lavoro dei docenti di ogni ordine e grado deve rientrare nelle categorie dei lavori usuranti
2) alla conclusione della carriera, un docente, deve poter passare a tempo parziale (senza diminuire la pensione che percepirà) e può proporsi per fare affiancamento ai docenti neo immessi (che non si possono “buttare” in classe senza adeguata preparazione pratica oltre che teorica)
3) rivedere la scansione degli argomenti tra scuole secondarie di primo e secondo grado (storia si ripete tutto, ricominciando alle superiori dalla preistoria per poi non riuscire ad affrontare tutto il 900 in quinta)
4) alternanza scuola lavoro è una bella iniziativa ma va considerata una funzione strumentale con retribuzione paragonabile a quella dei collaboratori del DS
5) bisogna valorizzare maggiormente le attività degli studenti con un numero maggiore di crediti formativi.
6) all’esame di maturità i docenti devono decidere se vogliono essere chiamati, non deve essere un obbligo
7) chi svolge funzioni, oltre a quelle proprie dell’insegnamento, va valorizzato con un maggiore stipendio fisso
8) se un docente ha la sindrome da burnout deve poter essere utilizzato in altra funzione fino a quando non sta nuovamente bene (sigillare una persona depressa in casa o lasciare che rovini generazioni di alunni non è la soluzione)
9) la possibilità di avere un medico/psicologo fisso in ogni scuola è un’idea intelligente e necessaria per aiutare alunni, docenti, ata, famiglie.
10) le dipendenze imperversano alle superiori (è ipocrita non riconoscerlo) vanno combattute in modo più concreto e funzionale
11) lo stipendio dei docenti va differenziato in base alla mole di lavoro extra scolastico. Non è possibile pagare allo stesso modo un docente di educazione fisica e uno di italiano o matematica (chi insegna materie pratiche non corregge verifiche TUTTI i fine settimana)
12) se un docente si trova male in un ambiente scolastico deve poter cambiare scuola senza il delirio della domanda di trasferimento che 80% degli anni non va a buon fine
Ovviamente si può essere o meno d’accordo con la nostra lettrice che però tocca alcuni dei temi più importanti della scuola.
Per far sentire la propria voce la Tecnica della Scuola ha aperto un gruppo Facebook dove esprimere il proprio pensiero. (CLICCA QUI PER PARTECIPARE).
Per partecipare alla nostra iniziativa e far sapere le priorità e le vostre idee per la scuola italiana, potete anche scrivere a caroministro@tecnicadellascuola.it.
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