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Difficoltà e polemiche per il progetto Miur-Coni

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Sta suscitando qualche difficoltà organizzata (e anche qualche polemica) l’avvio del Progetto di alfabetizzazione motoria nella scuola primaria promosso dal Ministero dell’Istruzione e dal CONI.
Il progetto, finanziato interamente dal CONI per un importo complessivo di 5milioni di euro, prenderà avvio tra un mese e coinvolgerà 1.000 plessi di scuola primaria, per un totale di 10mila classi e 250mila alunni.
Le difficoltà riguardano in particolare la rigidità dell’impianto che prevede per esempio che le attività si svolgano in plessi che hanno un minimo di 10 classi; il progetto, inoltre, riguarda una sola provincia per ciascuna regione e il numero dei plessi attribuiti a ciascuna provincia non è affatto proporzionato all’estensione territoriale: per esempio a Biella e a Lecco sono stati concessi rispettivamente 70 e 100 plessi, mentre a Bologna ne sono stati riconosciuti solamente 60.
Tali condizioni stanno creando non solo malumori (i plessi più piccoli sono di fatto esclusi dal progetto) ma anche difficoltà organizzative: in alcune province non si è riusciti a mettere insieme il numero di plessi definito dal piano nazionale e quindi a livello regionale si sta ora tentando di coinvolgere altre province.
Ma i problemi maggiori derivano dal fatto che la circolare ministeriale è arrivata alle scuole a metà dicembre quando ormai il Piano dell’offerta formativa era già stato approvato e molto spesso anche definito sul piano organizzativo.
Questo ritardo non è piaciuto neppure agli Uffici scolastici regionali e alle stesse Regioni che in alcuni casi non hanno esitato a mettere nero su bianco.
In Piemonte, per esempio, Usr, Regione e Province, nel tentativo di consentire ad altre scuole di partecipare al progetto hanno sottoscritto una intesa che stanzia risorse ulteriori rispetto a quelle messe a disposizione dal Coni.
E di questo le scuole sono state informate proprio in questi giorni di vacanza con una circolare che si conclude con una annotazione polemica: “Con la speranza che, la situazione di estremo disagio creato dalla presente comunicazione in questo momento dell’anno, possa essere superata per tutelare gli interessi dei nostri ragazzi, a dispetto di ritardi procedurali non dipendenti dalla nostra volontà”