L’Associazione per il software, insieme ad altri, avrebbe diffidato il Miur a far svolgere la prova preselettiva del concorso docenti con le domande di "Competenze Digitali" rese note attraverso l’Esercitatore online.
Verrebbe contestato che "il set di domande in questione risulta essere a tratti fuorviante, scritto con linguaggio improprio, con numerosi errori. Ma, soprattutto, il set di domande quasi nulla ha a che fare con la valutazione del grado di ‘cultura digitale’ dei candidati e comunque è discriminatorio dal punto di vista tecnologico ed in particolare nei confronti degli utenti di software libero".
Viene inoltre sottolineato come "la citazione di specifici programmi discrimina gli utenti che normalmente usano altri programmi o altri sistemi operativi, fra questi gli utenti di software libero. Peraltro, quando i software citati sono proprietari, ovvero non liberi, si ottiene l’effetto di pubblicizzare de facto, attraverso il test, questi software". Infatti, viene esplicitato: “106 fanno riferimento a dettagli relativi solo ai sistemi operativi Windows" che "sono di tipo proprietario e sottoposti a specifico acquisto di licenza d’uso e quindi non dovrebbero essere acquisiti dalla Pubblica Amministrazione se non in casi eccezionali", mentre prodotti come fogli Excel, usati per rendere nota la percentuale degli ammessi alla prova scritta, sono apribili solo ai "possessori" di un prodotto Microsoft Office.
Da qui dunque sarebbe partita la diffida al Miur per ottenere "la cancellazione immediatamente da esso tutte le domande che hanno risposte errate e/o contengono riferimenti a software e/o a formati proprietari specifici" e "la copia, ai sensi dell’art 22 e seguenti, L. 241-90, dell’elenco completo delle domande e risposte di cui sopra e degli atti tutti relativi ai procedimenti amministrativi che hanno portato all’elaborazione delle suddette domande e risposte".
L’Associazione per il Software Libero avrebbe pure chiesto un accesso agli atti e una istanza d’intervento nel procedimento per chiedere "ai sensi dell’art. 9 della legge n. 241/1990, di intervenire nel procedimento de quo e di interloquire in relazione alle future fasi di quesito", poiché ritengono che "i procedimenti amministrativi che hanno portato all’elaborazione delle suddette domande discriminano gli utenti di software libero e recano pregiudizio agli interessi che le stesse Associazioni rappresentano" e si dicono "consapevoli che la realizzazione del concorso con domande così viziate aprirà inevitabilmente alla possibilità che, a valle del concorso, ne venga domandato l’annullamento".
l’altra diffida arriva dal Codacons che chiede al Miur di retribuire i docenti precari che si sono assentati da scuola per sostenere la prova preselettiva del concorso docenti. La diffida è stata presentata affinché il Miur paghi, entro 30 giorni, il "legittimo pagamento" dell’assenza dal posto di lavoro in base all’articolo 13 del Ccnl. del 16 maggio 2001 sui "permessi retribuiti per motivi di studio".