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Diffondono foto della propria docente nuda, le avevano create con un’app: ragazzini di una scuola media indagati

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Dei ragazzini di una scuola media di Latina, come riporta Il Messaggero, sono indagati dalla Procura dei Minori di Roma per aver creato e diffuso immagini hot della propria insegnante e di alcune compagne di classe, utilizzando un’app che permette sostanzialmente di spogliare le ignare vittime virtualmente a partire da foto “normali” e facilmente reperibili.

Prese di mira varie ragazzine

Le immagini che quest’app consente di creare sono assolutamente realistiche: lo strumento si basa sull’intelligenza artificiale. L’inchiesta vede coinvolti almeno 9 ragazzini. Il caso è emerso dopo la diffusione delle foto di almeno cinque tredicenni, compagne degli indagati.

Nell’ambito dell’indagine è poi venuto fuori che questi ultimi avessero confezionato foto hard anche della propria insegnante. L’immagine della professoressa, realizzate con il “bot” disponibile su Telegram, era talmente realistica che è stata successivamente utilizzata da due siti pornografici e dunque diffusa su ampia scala a un pubblico difficilmente quantificabile.

La prof, ignara di tutto, appena informata della presenza delle sue immagini sui siti web a luci rosse, ha chiesto e ottenuto la rimozione del materiale. Al momento non avrebbe sporto denuncia. Le famiglie delle ragazze sono state ascoltate e supportate dalla Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza Monica Sansoni.

Spesso i ragazzi vedono questi episodi gravi come goliardate

“Spesso i ragazzi ma anche alcuni adulti – spiega Sansoni – considerano questi episodi degli scherzi, delle goliardate, invece non è così. Le conseguenze sono gravi e non vanno sottovalutate in nessun modo. Parlo sia delle vittime che degli autori di questi reati, come i ragazzini che hanno usato Bikinioff pensando di giocare con le loro amiche”.

Un caso analogo, avvenuto a Roma, è stato recentemente archiviato: i due quattordicenni sotto accusa hanno dimostrato di essersi impegnati nel cancellare le foto diffuse, un comportamento considerato parzialmente risarcitorio dal giudice che ha disposto l’archiviazione del caso sottolineando anche la “non consapevolezza” dei ragazzi coinvolti nella vicenda. Ora bisognerà vedere quali sviluppi avrà l’inchiesta sulla scuola di Latina.