Infatti, il nostro Paese si trova alla posizione 23esima su un totale di 25 nazioni per velocità media di connessione e 24esima per il picco medio di velocità. In particolare per il 60% delle utenze le infrastrutture nostrane garantiscono una velocità superiore ai 4 Megabit al secondo, il 5,3% naviga a più di 10 e solo il 2,1% viaggia al momento sopra i 15 Mbps. Dati che entrano in contrasto con qualsiasi ipotesi di sviluppo tecnologico.
A tal proposito in una indagine fatta dalla rivista Wired Italia si scrive: “Per la connettività di base la maggior parte della popolazione sembra ormai essere coperta, con alcune eccezioni: le zone di confine di Piemonte e Friuli Venezia Giulia, piccole aree della Lombardia e dell’Emilia, e poi andando a sud soprattutto Abruzzo e Molise, con altre macchie senza copertura in Campania e Calabria. I dati arrivano dal ministero dello sviluppo economico, sono aggiornati al 2012 e comprendono anche le infrastrutture in fibra ottica realizzate in base al piano banda larga.
L’analisi però considera come banda larga connessioni con una velocità di almeno 2 megabit al secondo, sia fissa che mobile – che oggi è davvero uno standard minimo”. Quindi per quanto detto, risulta estremamente urgente investire in un serio piano di banda larga.
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