Negli ultimi due anni, in particolare dopo che ChatGPT ha stupito il mondo con il lancio al grande pubblico dell’intelligenza artificiale generativa, è aumentato moltissimo il ricorso al termine etica: etica e digitale, etica e intelligenza artificiale, mettere l’uomo al centro, mantenere lo human in the loop, rispondere alle sfide tecnologiche con un di più di cultura prima che con un di più di tecnologia…
Si inseguono in queste riflessioni i nomi di filosofi prima ancora che i nomi di informatici o matematici o ingegneri.
E così Luciano Floridi, Paolo Benanti, Cosimo Accoto e le loro opere, per citare sono i più famosi in lingua italiana, diventano star. Floridi, consapevole che ormai in realtà nessuno legge, ha persino deciso di andar per teatri con uno “spettacolo “ (ma possiamo chiamarlo così?) che si intitola “Orbis – L’unicità dell’essere umani dopo l’IA”(vedi la presentazione su https://www.orbits.day/). Nel frattempo i suoi studenti Yale hanno messo in piedi il LuFlot-bot ( https://luflot-bot.vercel.app/bot), uno stupendo chatbot costruito a partire da tutte le opere di Luciano Floridi e che può essere interrogato e con il quale si può dialogare a colpi di prompt.
In questo settembre poi sono usciti alcuni rapporti fondamentali sull’intelligenza artificiale che evidenziano la centralità di un approccio basato sull’etica.
Di alcuni di questi abbiamo già parlato qui sulla Tecnica (ad esempio i framework Unesco sull’IA per studenti e per docenti, il Global Digital Compact dell’Onu), di altri parleremo presto (ad esempio del rapporto conclusivo del Comitato consultivo dell’ Onu sull’intelligenza artificiale pubblicato il 19 settembre e intitolato Governare l’intelligenza artificiale per l’umanità).
Nei giorni scorsi è stato invece pubblicato in Italia l’ultimo di Libro di Paolo Benanti (membro tra l’altro proprio del Comitato Consultivo dell’Onu) che per Luiss University Press ha scritto, con il filosofo Maffettone, un testo intitolato “Noi e la macchina. Un’etica per l’era digitale”.
Il cuore del loro ragionamento è che la tecnologia va letta non solo come innovazione ma chiede di essere percepita soprattutto come trasformazione sociale che deve essere guidata verso il bene e a favore di tutti.
Una sfida che implica “non mettere la capacità tecnica al centro dell’attenzione, bensì tenere la persona al centro della riflessione, come fine ultimo che qualifica il progresso”. Che è un po’ quello che Papa Francesco da oltre un decennio ripete quasi quotidianamente criticando il paradigma tecnocratico che riduce tutto e tutti a scarto (si veda enciclica Laudato Si dal n. 102 al n.114) e che sul digitale porta alla definizione dell’algoretica
Fra pochi giorni, poi, sarà disponibile l’atteso testo di Cosimo Accoto (Il pianeta latente. Provocazioni della tecnica, innovazioni della cultura) pubblicato da Egea ma in parte anticipato nei mesi scorsi da Accoto stesso nella sua “fucina”
In Italia intanto, sul versante educativo, abbiamo assistito da un lato al lancio da parte del Ministero dell’istruzione e del merito della sperimentazione biennale su 15 classi con l’utilizzo dell’assistente virtuale personalizzato basato su Gemini di Google, e dall’altro alle contorte circonlocuzioni dello stesso Ministro sull’uso o meno degli strumenti digitali scuola (si veda il magistrale articolo su Tecnica di Scuola di Reginaldo Palermo che mette a nudo tutte le contraddizioni oggi non risolte a riguardo degli smartphone e del loro utilizzo didattico).
Contraddizioni che nascono dalla non chiara linea educativa sui device così come elaborata entro le linee guida sull’Educazione Civica. Infatti da un lato si dedica un passaggio (breve ed abbastanza generico e fumoso) all’intelligenza artificiale (“Utile strumento di lavoro può essere il Quadro delle Competenze Digitali per i Cittadini – DigComp2.212 – recentemente tradotto in italiano, che fornisce esempi di conoscenze, abilità e atteggiamenti nel campo del digitale, anche con riferimento all’intelligenza artificiale, che può essere d’altro canto un utilissimo strumento per favorire la personalizzazione della didattica e degli apprendimenti”) ma dall’altro scrive che “occorre evitare l’utilizzo di smartphone e tablet nella scuola dell’infanzia e dello smartphone nella scuola primaria e secondaria di I grado; nelle scuole del primo ciclo di istruzione il tablet può essere utilizzato per finalità didattiche e inclusive”. Dove, onestamente, non si riesce a capire la differenza tra tablet e smartphone, soprattutto se il tablet è esso stesso connesso alla rete.
Intanto che si fa un po’ di chiarezza, ognuno va un po’ per conto suo. E in fin dei conti non si tratta neppure di una cosa disdicevole: richiede infatti di compiere scelte autonome e quindi di ragionare, studiare, discutere, sperimentare, rischiare.
Così come in concreto venga usata a scuola l’intelligenza artificiale resta un argomento abbastanza sconosciuto. Quali sono le sue reali potenzialità? I rischi? E difficoltà?
Le analisi più recenti ci confermano intanto che ChatGPT è davvero la killer application dei motori di ricerca, visto che la maggioranza dei ragazzi e dei giovani adopera ChatGPT (o Gemini) interrogandola per avere risposte più rapide ed immediate rispetto all’utilizzo di Google che fornisce link a risorse da analizzare e studiare e non risposte immediate.
Che poi le risposte siano giuste o siano allucinazioni è altra cosa. E si ritorna all’inizio, ovvero al fatto che dovremmo educare a capire tutte queste problematiche aiutando gli studenti a muoversi con spirito critico, consapevolezza, etica.
Ma rimane tuttavia un dubbio. Da giovane studente di filosofia restai impressionato quando un vecchio e saggio docente disse che in genere quando l’etica non c’è ed è assente si parla tantissimo di etica. Temo sia il caso dell’intelligenza artificiale.
Il 10 ottobre, dalle ore 11.00 alle ore 12.00 ne parleremo con Aluisi Tosolini e Daniele Di Frangia della Tecnica della Scuola, che discuteranno con Jessica Niewint-Gori ricercatrice tecnologa di Indire e Laura Biancato, dirigente scolastica dell’Ite Einaudi di Bassano e grande esperta di innovazione didattica a partire dall’ascolto delle esperienze e dei vissuti degli studenti. Con loro anche due classi collegate in diretta che porteranno domande e riflessioni oltre a tutte le classi che – seguendo la diretta su canale YouTube di Tecnica della Scuola – potranno porre domande e intervenire via social.
L’impegno della Tecnica della Scuola si inserisce lungo questo percorso e si concretizza nella proposta di sette dirette di un’ora, realizzate con cadenza mensile da ottobre 2024 ad aprile 2025 sui temi chiave dell’educazione civica.
Le singole classi potranno partecipare seguendo la diretta in streaming sui canali YouTube e Facebook della Tecnica della Scuola interagendo con gli esperti ed i conduttori con l’invio di domande, quesiti, commenti.
Ogni diretta prevede anche il collegamento streaming con due classi di due diverse scuole italiane che potranno interagire ponendo direttamente domande agli esperti presenti in trasmissione.
Questi i temi e le date programmate per le prime tre dirette:
Durata: 60 minuti– dalle ore 11.00 alle ore 12.00
Esperti | 2 esperti/e per ogni puntata (docenti universitari, testimoni, responsabili e dirigenti di organizzazioni e enti direttamente impegnati sui temi della puntata) |
Modalità di trasmissione | Diretta streaming sui canali YouTube/Facebook di Tecnica della Scuola. Tutte le classi che lo desiderano possono seguire la diretta sui canali YouTube/ Facebook di Tecnica della Scuola. Ogni puntata rimane poi a disposizione per visione in differita sul canale YouTube della Tecnica della Scuola. |
Classi in trasmissione | Ad ogni diretta partecipano in collegamento audio video anche due classi di due diverse scuole italiane. Gli studenti e le studentesse interagiscono direttamente con ospiti e conduttori ponendo domande. |
Interazione web | Tutti gli studenti che seguono la diretta sui canali YouTube/Facebook di Tecnica della Scuola possono interagire inviando domande tramite supporto digitale (possibilità prevista solo per scuole iscritte al canale YouTube di Tecnica della Scuola) |
Conduzione | Aluisi Tosolini con Daniele Di Frangia |
Cadenza | Mensile con avvio a ottobre 2024 e ultima diretta ad aprile 2025 |
Numero di dirette | sette |
Iscrizione | Per poter partecipare all’interazione (ad esempio ponendo domande) è richiesta l’iscrizione utilizzando i moduli che saranno messi a disposizione sul sito di Tecnica della Scuola |
Percorso gratuito | La partecipazione è totalmente e assolutamente gratuita |
Le classi che volessero partecipare all’iniziativa, devono compilare il seguente form.
Le classi che desiderano proporsi per partecipare in studio (o in collegamento video) ad una delle dirette, interagendo con gli ospiti, possono contattare la redazione, inviando una mail a info@tecnicadellascuola.it, inserendo i dati utili (istituto, classe interessata, docente referente e recapito telefonico). La disponibilità per la partecipazione alla diretta è limitata al raggiungimento dei posti possibili.
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