
Una iniziativa inusuale in un periodo storico in continua evoluzione in cui il digitale sta sempre più facendo il suo ingresso nelle scuole, insieme all’intelligenza artificiale: in una scuola della provincia di Latina è stato organizzato un corso in cui si insegna ai ragazzi a scrivere a macchina.
“Tapis roulant della mente”
Come riporta Il Corriere della Sera, per gli studenti dell’istituto comprensivo in questione si tratta di uno strumento praticamente sconosciuto. “Per i giovani la macchina per scrivere è come un tapis roulant della mente. Stiamo verificando sul campo che si può arrivare a un corretto equilibrio fra contenuti analogici e digitali, di cui fruiscono i ragazzi in fase di sviluppo, attraverso un’attività che sul piano formativo si sta rivelando efficace e anche molto divertente”, ha spiegato Enrico Sbandi, giornalista e collezionista che ha ideato e promosso le lezioni.
“A consuntivo del corso si valuteranno i risultati raggiunti con l’intento di ripetere ed estendere l’iniziativa anche ad altri istituti”, ha aggiunto. Gli iscritti al corso sono quattordici studenti della scuola secondaria di primo grado, coordinati dalla docente di Lettere.
L’obiettivo del corso (iniziato il 12 febbraio e che si concluderà ad aprile, articolato in venti ore) è quello di stimolare la creatività e potenziare il livello di apprendimento, ma anche prevenire gli abusi di smartphone e dispositivi digitali. Premere sui tasti della macchina da scrivere produce effetti positivi sul processo di formazione delle sinapsi neuronali, dal momento che vengono sollecitate le aree del cervello deputate alla lettura profonda.
I primi risultati
Come dimostrato da diversi studi sviluppati negli Usa e in Giappone, la dattilografia fissa infatti nella memoria i contenuti digitati e aumenta il livello di concentrazione, dal momento che non consentendo il classico copia-incolla del pc, implica la necessità di non commettere errori. Inoltre, a differenza della tastiere dei computer, molto maneggevoli e facili da usare, impone l’impiego della forza fisica delle dita.
Dai primi risultati del progetto è emerso che gli studenti hanno acquisito una maggiore indipendenza nella scrittura, hanno spesso superato la timidezza, si sentono più motivati nello svolgere i compiti e acquisiscono una maggiore consapevolezza delle loro espressioni. Hanno migliorato poi l’utilizzo dei vocaboli, la capacità di comprensione nella lettura e anche l’ortografia.