Nel contesto che stiamo vivendo di trasformazione digitale della nostra società sarà sempre più importante avere competenze di e-leadership a diversi livelli.
Si parla tra gli esperti delle nuove sfide della società onlife e delle competenze necessarie per chi svolge un ruolo primario nella trasformazione digitale, in qualsiasi ambito si è coinvolti.
La trasformazione digitale della società sarà un percorso adeguato e porterà a risultati positivi e benefici alle persone solo se saremo in grado di governarla ed indirizzarla nel corretto modo.
Governare il nostro futuro dipenderà, quindi, dalla consapevolezza digitale delle alternative e potenzialità messe a disposizione dall’evoluzione tecnologica; per questo è sempre più importante l’acquisizione a largo spettro di competenze di e-leadership.
Le competenze denominate di e-leadership sono le capacità di utilizzare nel miglior modo possibile le tecnologie digitali in tutti i settori, dal contesto privato a quello lavorativo e di saper introdurre innovazione digitale nello specifico settore in cui si opera. Sono, in sostanza, un mix tra competenze digitali e competenze trasversali come le soft skills tipiche del leader.
Le competenze definite nell’ambito della e-leadership sono racchiuse in 4 macro aree (fonte docs).
La prima riguarda la cultura e la conoscenza sulle possibilità di utilizzo del mondo digitale, in particolar modo sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la sicurezza IT, il mondo delle applicazioni e dei dati intesi come contenuti. La seconda area riguarda le competenze relative alle soft skill, che comprendono attitudini e capacità nel relazionarsi con gli altri e governare ambiti e contesti complessi (problem solving).
La terza area è riconducibile alle competenze relative alla gestione del cambiamento e capacità organizzative, quindi saper pianificare, programmare e gestire risorse (persone) e mezzi. Capacità di saper gestire un gruppo, indirizzarlo verso obiettivi comuni con lo sguardo verso il futuro.
Ulteriore aspetto sono le competenze sui processi digitali, in particolar modo nel contesto della Pubblica amministrazione perché la digitalizzazione di un Paese passa per la trasformazione digitale dei processi della Pubblica Amministrazione.
Oggi in Italia (fonte DESI), solo il 46% della popolazione possiede competenze digitali di base, dato che fa riflettere e capire come sia complesso con questi numeri, governare un cambiamento epocale come quello che stiamo vivendo.
La situazione è oltremodo preoccupante se si analizzano i dati degli specialisti in ICT, cioè coloro che dovrebbero essere da traino per aziende e PA. Oggi in Italia i laureati in ICT sono circa 1,5% un terzo della media Europea (Fonte Agenda Digitale) mentre il numero di specialisti in ambito ICT è del 3,9%. L’offerta formativa sta aumentando (vedi lo sviluppo e la crescita di percorsi post diploma come gli ITS) ma si capisce che stiamo ben lontani dal riuscire a governare il cambiamento.
Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione è quello legato alla veloce affermazione dell’intelligenza artificiale, l’evoluzione delle evoluzioni, l’ulteriore variabile e accelerazione della trasformazione digitale.
L’intelligenza artificiale sarà sempre più pervasiva, indispensabile se usata correttamente e abilitante per la grande capacità e velocità di analisi dei dati.
Il vero nuovo e-leader dovrà essere in grado di governare e contestualizzare al meglio anche il fattore IA, oggi entrata a gamba tesa nella nostra vita ma con poche persone in grado di saperla veramente usare e sfruttare.
Quello che dobbiamo compiere è un vero e proprio cambiamento che “affondi profondamente le radici sulle competenze delle persone, i processi e le modalità di lavoro”.
Come possiamo colmare il gap e consegnare al nostro Paese persone con la e-leadership in grado di governare il cambiamento tecnologico?
Sicuramente agendo sulla scuola, come detto si sta facendo molto ma va fatto ancora di più.
Bene gli ITS che formano professionisti in ambito ICT, così come si deve proseguire nelle tante iniziative volte ad eliminare il gender gap tra uomini e donne che si occupano di STEM. Occorre inserire nei piani didattici le soft skill che, come abbiamo detto, sono parte integrante delle competenze degli e-leader e metodologie formative in grado di sviluppare le capacità al cambiamento. Ma su questo aspetto gli adolescenti di oggi sono molto più preparati e abituati rispetto ai coetanei di trenta anni fa.
Le sfide del futuro sono cominciate, governare la trasformazione digitale è un obiettivo del presente e soprattutto deve esserlo per il nostro Paese per i prossimi anni.
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