Tra le tante interessanti proposte giunte in redazione seguito dell’iniziativa “Dillo al Ministro Fioramonti”, una nostra lettrice, Marianna Paoli, chiede che il lavoro dei docenti di ogni ordine e grado sia inserito nelle categorie dei lavori usuranti.
È innegabile che la professione di insegnante sia particolarmente gravosa per il fisico e non solo: pensiamo allo stress di avere a che fare quotidianamente con bambini e ragazzi, non sempre facili da gestire, pensiamo ai rapporti, non sempre idilliaci, con i colleghi e con il Dirigente scolastico, senza contare le relazioni con le famiglie, sovente pronte a puntare il dito contro il docente che ha messo la nota o un brutto voto al proprio figlio.
Se si guarda alle cause principali che portano alla dichiarazione di inidoneità all’insegnamento dei docenti, troviamo ai primi posti diagnosi di tipo psichiatrico: ansia, depressione, attacchi di panico, solo per citarne alcuni.
A queste debbono aggiungersi diagnosi otorinolaringoiatriche, per via delle molte ore trascorse a parlare ad alta voce, se non addirittura ad urlare.
Secondo la normativa vigente, però, solo la professione dell’insegnante delle scuole dell’infanzia e gli educatori degli asili nido è considerata particolarmente gravosa e quindi può godere delle agevolazioni previste, ad esempio, per l’accesso al trattamento pensionistico.
Attualmente infatti per rientrare nella platea dei lavoratori che svolgono attività gravose bisogna appartenere a una delle categorie indicate nell’allegato B della legge sopra legge 205/2017, avere svolto l’attività in questione per almeno sette anni nel corso degli ultimi dieci anni e avere almeno 30 anni di contributi versati. E al momento, tra queste categorie, rientrano appunto solo gli insegnanti dell’infanzia e gli educatori dei nidi, restanto esclusi gli altri docenti degli altri gradi di scuola.
Chissà se il neo ministro saprà accogliere questa richiesta…
Riportiamo di seguito la lettera della nostra lettrice:
Buongiorno,
mi chiamo Marianna Paoli, docente della classe A012.
L’idea di poter scrivere le proprie proposte al Ministro Fioramonti mi è sembrata ottima.
Passo ad illustrare le mie idee:
1) lavoro dei docenti di ogni ordine e grado deve rientrare nelle categorie dei lavori usuranti
2) alla conclusione della carriera, un docente, deve poter passare a tempo parziale (senza diminuire la pensione che percepirà) e può proporsi per fare affiancamento ai docenti neo immessi (che non si possono “buttare” in classe senza adeguata preparazione pratica oltre che teorica)
3) rivedere la scansione degli argomenti tra scuole secondarie di primo e secondo grado (storia si ripete tutto, ricominciando alle superiori dalla preistoria per poi non riuscire ad affrontare tutto il 900 in quinta)
4) alternanza scuola lavoro è una bella iniziativa ma va considerata una funzione strumentale con retribuzione paragonabile a quella dei collaboratori del DS
5) bisogna valorizzare maggiormente le attività degli studenti con un numero maggiore di crediti formativi.
6)all’esame di maturità i docenti devono decidere se vogliono essere chiamati, non deve essere un obbligo
7) chi svolge funzioni, oltre a quelle proprie dell’insegnamento, va valorizzato con un maggiore stipendio fisso
8) se un docente ha la sindrome da burnout deve poter essere utilizzato in altra funzione fino a quando non sta nuovamente bene (sigillare una persona depressa in casa o lasciare che rovini generazioni di alunni non è la soluzione)
9) la possibilità di avere un medico/psicologo fisso in ogni scuola è un’idea intelligente e necessaria per aiutare alunni, docenti, Ata, famiglie
10) le dipendenze imperversano alle superiori (è ipocrita non riconoscerlo) e vanno combattute in modo più concreto e funzionale
11) lo stipendio dei docenti va differenziato in base alla mole di lavoro extra scolastico. Non è possibile pagare allo stesso modo un docente di educazione fisica e uno di italiano o matematica (chi insegna materie pratiche non corregge verifiche TUTTI i fine settimana)
12) se un docente si trova male in un ambiente scolastico deve poter cambiare scuola senza il delirio della domanda di trasferimento che in molti casi non va a buon fine.
Grazie per questa possibilità datami.
L’iniziativa si svolge principalmente sui nostri canali social: per far sentire la propria voce la Tecnica della Scuola ha aperto un gruppo Facebook dove esprimere il proprio pensiero. (CLICCA QUI PER PARTECIPARE).
Per partecipare alla nostra iniziativa e far sapere le priorità e le vostre idee per la scuola italiana, potete anche scrivere a caroministro@tecnicadellascuola.it.
Le vostre proposte saranno pubblicate anche sul nostro sito.
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