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“Dillo alla Lombardia”, anche l’istruzione tema centrale del dibattito

Presso la regione Lombardia si sta svolgendo la terza edizione di “Dillo alla Lombardia”, riflessione collettiva con rappresentanti delle imprese e del volontariato.

Presenti all’incontro il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e l’Assessore Valentina Aprea, oltre a 12 associazioni che discutono dal loro punto di vista gli argomenti del dibattito.

I temi salienti affrontati sono, fra gli altri “Dote Scuola” per i servizi di Istruzione e Formazione confermano e rilanciano scelte strategiche che hanno già dimostrato la lorovalidità ed efficacia sostenendo i percorsi scolastici degli studenti lombardi nelle scuole statali, paritarie e regionali, attraverso l’inserimentolavorativo dei giovani con limitate possibilità economiche e il sistema della IeFP, un canale strategico per combattere gli abbandoni scolastici, elevare la preparazione culturale eprofessionale dei giovani, favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro a beneficio di importanti settori del sistemamanifatturiero e terziario dell’economia lombarda.

Le associazioni intervenute ricordano che:

a) le scuole paritarie, ai sensi della Legge 62/2000, come i CFP regionali, svolgono un servizio pubblico e fanno parte a tutti gli effetti del Sistema Nazionale di Istruzione; definirle strumentalmente come scuole “private” per escluderle dagliinvestimenti pubblici risulta pertanto fuorviante e discriminante;

b) la crisi economica e finanziaria ha spinto lo Stato a tagliare i trasferimenti, spingendo la Regione a intervenire con mezzipropri su ciò che è di sua diretta competenza; in merito auspichiamo che si possa agire ai sensi dell’Art. 116 della Costituzione costituendo un gruppo di lavoro fra il Governatore Maroni e il Premier Renzi affinché nella Regione Lombardia sia portata a compimento la parità con il costo standard di sostenibilità. Ciò è possibile ex-lege e per il pareggio di Bilancio di cui gode la Regione Lombardia. Un’operazione, questa, che porterebbe a compimento l’azione della dote scuola che lungo questi anni ha cercato di attutire la discriminazione che dal 1948 interessa la famiglia italiana in termini di libertà di scelta educativa.

Che siamo sulla buona strada lo dimostra il fatto che la dote scuola introdotta dalla Regione Lombardia nelle scorse legislature è stata valutata positivamente a livello europeo e considerata una misura all’avanguardia nel panorama italiano. Non è un provvedimento assistenzialistico, ma un’azione chefavorisce la libertà di scelta e il pluralismo educativo e formativo e dunque la realizzazione di un’alleanza educativa nella società, di cui la scuola è matrice, sostegno, possibilità di vero sviluppo;

c) la scelta politica del Presidente Maroni e della sua giunta di mantenere i contributi per la dote scuola (nelle suecomponenti libertà di scelta e disabilità) a un livello analogo a quello degli anni precedenti va salutata come una sceltacoraggiosa e lungimirante che, vogliamo sperare, non precluda ulteriori passi avanti verso una reale e compiutaapplicazione della parità scolastica, ovvero la realizzazione effettiva dell’unico sistema educativo nazionale formatodalle scuole statali e dalle scuole paritarie, facenti entrambe parte di un servizio pubblico nell’interesse del benecomune.

d) le associazioni dei genitori, dei gestori e dei docenti delle scuole primarie, secondarie di I e II grado apprezzano l’accoglimento da parte dellaGiunta e dell’Assessorato Istruzione e Formazione di una proposta da loro avanzata: introduzione diun’ulteriore fascia Isee sperimentale che, consentendo l’allargamento della platea dei beneficiari del buonoscuola, riconosce non solo il valore pubblico dell’offerta formativa delle paritarie, in particolar modosignificativa in Lombardia, ma sceglie coraggiosamente di ribadire il valore della libertà educativa dellafamiglia compiendo, seppur parzialmente, quanto il sistema scolastico italiano ancora non è ancora stato ingrado di realizzare.

Inoltre, le associazioni dichiarano: “pur consapevoli che la questione economica della parità scolastica potrà risolversi solamente a livello nazionale, FISM Lombardia ritiene che sino a quando non sarà raggiunta la piena parità scolastica, Regione Lombardia – quale apri pista – possa fare la sua parte per garantire questo servizio a tutti i bambini. Chiediamo allora che per il prossimo futuro, in attesa della definizione dei decreti attuativi sul percorso 0 – 6 contenuto nella legge 107/2015, si possano individuare soluzioni concrete per raggiungere questi 4 obiettivi:

Aumento del contributo per la gestione ordinaria della scuola. La legge 8/99 fu finanziata con 20 miliardi di lire (pari a euro 10.329.137,98) e dopo 16 anni il contributo è di 8.000.000 di euro; inoltre, da 2 anni, siamo impegnati ad evitare un taglio preventivato del 50%.

Ripristinare Il taglio attuato sul contributo alle sezioni primavera passate da 2.000.000 di euro nel 2007 a 1.000.000 di euro e da quest’anno a 500.000.

Predisporre un contributo specifico da assegnare ad ogni bambino con disabilità certificata per garantirne la dignitosa e corretta integrazione.

Accogliere la richiesta di aprire uno spazio di confronto sul tema 0/6 coinvolgendo USRL, ANCI REGIONALE e FISM Lombardia per individuare le migliori azioni organizzative-gestionali-pedagogiche dei servizi già operanti sul territorio regionale al fine di essere propositivi sui tavoli ministeriali quando dovranno predisporre i decreti attuativi su questo strategico segmento educativo”. 

 

Redazione

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