Categorie: Politica scolastica

Dimensionamento, chi decide se una scuola deve chiudere?

Quando si parla di dimensionamento, chi decide? Su questo aspetto, sempre più determinante per la sopravvivenza o la chiusura di migliaia di istituti, chi governa? A chiederlo pubblicamente e in una nota inviata al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, è  il vice presidente della Regione Molise, Michele Petraroia, che punta il dito sulla questione relativa ai Piani di dimensionamento scolastico. Petraroia, che rivendica il diritto di fare chiarezza su questo aspetto, denunciando pericolose sovrapposizioni di competenza, è convinto che “se il Governo intende ripartire dalla scuola, bisogna mettere ordine nel settore e attribuire competenze legislative chiare alle Regioni altrimenti sarà impossibile pianificare interventi sistemici di innovazione, modernizzazione e messa in sicurezza”.

L’esponente dell’Esecutivo regionale sottolinea alcuni “vizi” delle norme in vigore che “assegnano funzioni che si sovrappongono e si intrecciano tra Comuni, Province, Regioni e Stato, attribuendo il ruolo più significativo di pianificazione alle Province in sede di Conferenza dei Sindaci”. “Le Regioni per vizio legislativo nazionale – prosegue – sono chiamate ad adottare i Piani di dimensionamento con poteri del tutto marginali che espongono gli atti ad ogni impugnativa ‘particulare’. Basta un singolo ente locale, un gruppo di genitori o un qualsiasi soggetto portatore di interessi specifici, di campanile o di quartiere, che ricorre al Tar per bloccare il Piano e penalizzare le scuole”. Rischio concreto anche per il Molise a seguito dei ricorsi alla giustizia amministrativa proposti da alcuni enti locali in relazione al documento approvato dal consiglio regionale.

“Il ministero si faccia portatore di questa esigenza chiarificatrice – termina Petraroia – ed appronti una proposta o un decreto legge teso a definire in via preliminare chi governa la scuola italiana”.

Resta però ora da comprendere cosa pensino della proposta Petraroia le province, i comuni e soprattutto i rappresentanti dello Stato. Solo una volta ottenuto il via libera, ma non sarà facile, si potrà considerare il sistema maturo per essere pronto al cambiamento (o perlomeno alla chiara individuazione) delle competenze.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Uomo in stato confusionale si introduce in una scuola: panico tra docenti e alunni, intervengono due genitori

Un altro caso relativo ad una persona esterna alla scuola che si è introdotta in…

22/11/2024

Un docente che non ha tempo di insegnare è la morte della scuola: esplode il dibattito sulla troppa burocrazia. È davvero così?

I docenti, soprattutto coloro che insegnano nella scuola secondaria di secondo grado, sono frustrati perché…

22/11/2024

Valutazione dirigenti scolastici, incontro al Mim. Flc Cgil: “Da garanti dell’autonomia garanti di disposizioni impartite dall’alto”

Si è svolto lo scorso 20 novembre al Ministero dell'Istruzione e del Merito l’incontro di…

22/11/2024

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la lettera di Valditara alle scuole – PDF

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Ministro dell’Istruzione…

22/11/2024

Mobilità 2025-2028, che punto è la trattativa? Quali novità sulle precedenze? Risponde l’esperto

Continuano in modo frenetico gli incontri tra organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 2019/2021 e i…

22/11/2024

L’insegnante aggredita da 30 genitori è indagata: “Atto dovuto”. Lei replica: “Non verrà fuori nulla di compromettente”

L'insegnante di sostegno che è stata aggredita da una schiera di trenta genitori inferociti è…

22/11/2024