Ormai tutti i provvedimenti del Governo che hanno a che fare con i tagli sono destinati a passare per il vaglio dei giudici. Stavolta ad essere portato dinanzi all’attenzione della Corte Costituzionale, per volontà della Regione Toscana, insieme alle altre Regioni italiane governate dal centrosinistra, è stato l’articolo 19 della manovra finanziaria di luglio, che premettendo la necessità di attuare delle operazioni di “razionalizzazione della spesa relativa all`organizzazione scolastica”, ha aggregato in “istituti comprensivi” le scuole dell`infanzia, la scuola primaria e la secondaria di primo grado. In queste stesse scuole il provvedimento prevede, inoltre, che per acquisire autonomia gli istituti comprensivi debbano essere costituiti “con almeno 1.000 alunni” e prevedendo infine di non assegnare dirigenti scolastici a tempo indeterminato per le scuole con meno di 500 alunni.
Da alcune stime di settore la cancellazione delle scuole più piccole, in particolare quelle con meno di 300 alunni, e la fusione di quelle che da sole sarebbero rimaste sotto la soglia minima consentita, farà ridurre di quasi un migliaio il numero di sedi sparse per il territorio (alla fine si attesteranno attorno alle 9.500 scuole di tutti gli ordini e gradi). Un’operazione che, grazie anche al conseguente annullamento delle figure dirigenziali, di Dsga e dell’amministrazione, permetterà allo stato di risparmiare circa 200 milioni di euro l’anno.
A comunicare la presentazione del ricorso è stata Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana con delega all`Istruzione e presidente della Commissione istruzione all`interno della conferenza delle Regioni, portando il saluto agli studenti e agli insegnanti di Firenze per l`inizio del nuovo anno scolastico. In Toscana gli Istituti comprensivi già istituiti sono 246 (per un totale di 1.722 plessi scolastici) di cui 149 sotto i mille studenti. Le direzioni didattiche, destinate ad essere soppresse come istituzioni autonome, sono in Toscana 69. E proprio sul dimensionamento scolastico Stella Targetti, in collaborazione con l`ufficio scolastico regionale, ha convocato in Regione un fitto calendario di riunioni, da martedì 20 settembre al martedì successivo, con le organizzazioni sindacali, gli assessori provinciali all`Istruzione e i presidenti della singole conferenze zonali.
“Questa del dimensionamento scolastico introdotto per tentare di risparmiare è una nuova emergenza – ha sottolineato il vicepresidente Targetti, che è anche presidente della Commissione istruzione all`interno della conferenza delle Regioni – che colpisce in modo particolare una regione virtuosa come la Toscana visto che la media di studenti per ogni Istituto Comprensivo è, da noi, già di 800. Sono facilmente intuibili le conseguenze negative in tutto il sistema scolastico italiano. Speriamo nel ricorso, ma dobbiamo prepararci al peggio con centinaia di scuole toscane costrette a cambiare di nuovo la loro organizzazione“.
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