L’assessore all’Istruzione della Regione Puglia replica alle parole espresso dal Ministro Valditara rispetto alla istanza cautelare della Regione Puglia contro il dimensionamento scolastico, affermando: “Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, ora vorrà anticipare anche il “merito” del giudizio dinanzi al TAR? Facciamo il punto.
“Il ricorso al TAR Lazio proposto dalla Regione Puglia contro il Decreto interministeriale n. 127 del 30 giugno 2023, sull’assegnazione del contingente regionale per il dimensionamento scolastico, ha visto ad oggi il solo pronunciamento anticipatorio (assunto cioè “inaudita altera parte”) della istanza di sospensiva.
È quindi solo rispetto a tale fase anticipatoria che sono state valutate le situazioni dell’assenza del cosiddetto periculum immediato, tale da non poter attendere i tempi per l’espletamento della discussione collegiale in sede cautelare.
E, difatti, la valutazione sulla richiesta cautelare si terrà il 21 novembre prossimo nell’udienza della camera di consiglio alla quale fa riferimento il Ministro con una presunzione di esito negativo sulla cautelare”.
L’assessore ha pure aggiunto: “noi, che peraltro abbiamo anche proposto il ricorso sulla incostituzionalità della legge di bilancio dello Stato, che ha riformato il dimensionamento, attendiamo, fiduciosi e rispettosi, gli esiti delle procedure contenziose in corso riconoscendo il valore delle singole fasi del processo.
Ha voluto forse il Ministro dell’Istruzione e del Merito, che ne ha già anticipato la valutazione cautelare, scambiandola con quella anticipatoria, anticipare anche il merito del ricorso?”
Inoltre, e qui la questione secondo l’assessore si fa importante, il TAR Campania punta il dito sulla eccezione di costituzionalità, perché elimina completamente “ogni spazio di concorrente intervento del legislatore regionale che finisce per essere in buona sostanza esautorato”. In altre parole il Tar sottolinea che la legge prima e il decreto interministeriale poi hanno eliminato le prerogative regionali in tema di organizzazione del sistema scolastico.
E non solo, ma incidono profondamente sul “depauperamento che una tale riforma rischia di produrre sul territorio, con la riduzione nella sola Regione Puglia di 58 autonomie scolastiche e la conseguente creazione di scuole ingestibili con più di 1700 alunni articolati a volte anche in più di 10 punti di erogazione”.
Conclude l’assessore: “Resta evidente che gli effetti negativi di una simile riorganizzazione, ove malauguratamente il 21 novembre dovessero avverarsi le previsioni del ministro Valditara, si ripercuoteranno sugli studenti e sui territori, con un innalzamento degli indici di povertà educativa. Le scuole, i territori le parti sociali e soprattutto le famiglie stanno manifestando in varie forme il loro dissenso poiché hanno ben compreso il periculum derivante dall’applicazione della norma vigente e noi non possiamo che essere accanto a loro. Forse è il caso di riflettere”.
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