Lo ha fatto sapere il Ministero della Pubblica Istruzione con un comunicato in cui si dice che il provvedimento si è reso necessario ai fini dell’entrata in vigore in tutto il Paese dell’autonomia scolastica. Tra l’altro la mancata approvazione dei paini di dimensionamento, presupposto per l’attribuzione della personalità giuridica alle scuole, avrebbe determinato una penalizzazione ingiusta degli alunni, delle famiglie e degli operatori scolastici che sarebbero stati esclusi dai processi di autonomia. Di qui la decisione del Governo di avvalersi dei poteri di surroga previsti dalla legge, al fine di evitare questa discriminazione.
“La legge sull’autonomia, recita il comunicato, ha attribuito alle Regioni e alle Provincie il potere di determinare i piani regionali della rete scolastica. Il regolamento per il dimensionamento (DPR n. 233/98) ha previsto come termine per l’approvazione dei piani il 28 febbraio 1999, con la possibilità di modificarli entro e non oltre il 28 febbraio 2000”.
“Tutte le Regioni, continua il documento ministeriale, ad eccezione della Sicilia, Calabria, Campania, Molise e Puglia hanno approvato nel tempo utile i piani. Per la Sicilia la legge di recepimento è entrata in vigore il 1 marzo 2000; questa ha fissato in tempi relativamente brevi, 90 giorni, i termini per la redazione del piano. Per le altre quattro regioni, con autorizzazione del Consiglio dei ministri si è proceduto a diffidarle a perfezionare ed approvare i piani entro 60 giorni. Le diffide per Calabria, Molise e Puglia sono scadute il 29 maggio, quella per la Campania il 6 giugno. La perentorietà dei termini prefissati, termina il comunicato, ha imposto, dunque, l’attivazione del potere sostitutivo. La Giunta regionale della Calabria ha approvato in extremis il piano di dimensionamento, ora in attesa della successiva ratifica consiliare, in mancanza della quale anche per tale regione si dovrà procedere nell’identica maniera”.