La montagna ha partorito il topolino: il dimensionamento scolastico della provincia di Catanzaro 2020/2021, evviva.
Anche quest’anno si provvede ad accorpare, tagliare, dimensionare le istituzioni scolastiche della Provincia. Su che basi? Forse migliorare l’offerta formativa? Accrescere il sapere degli allievi? Mettere il personale della scuola nelle migliori condizioni di lavoro?
Nooo!!!! Niente di tutto questo.
Solo far rientrare tutto nei numeri 600/400.
E sì, perché grazie alla normativa vigente in materia, tutto deve rientrare nei parametri numerici di 600/400 allievi minimo per istituto scolastico autonomo, altrimenti si è sottodimensionati e quindi si deve accorpare, cioè far confluire in altra istituzione scolastica il malcapitato istituto.
Altra logica?
Nessuna, solo discrezionalità politica degli amministratori di turno, che in questi ultimi anni non hanno avuto neanche la sensibilità, sia a livello comunale, provinciale e regionale (i vari Enti interessati) di coinvolgere le parti sociali per discutere professionalmente un decente piano di dimensionamento.
Si assiste ad Istituti accorpati tra Catanzaro e Falerna, Lamezia e Decollatura, Sersale-Taverna-Botricello, Istituti comprensivi che insistono su più comuni Martirano – Martirano Lombardo – San Mango – Conflenti – Motta Santa Lucia, Tiriolo – Gimigliano – Cicala – San Pietro Apostolo, Squillace – Vallefiorita – Staletti – Amaroni, Chiaravalle – Petrizzi – Argusto – San Vito Sullo Ionio – Olivadi – Palermiti – Gagliato – Cenadi, Istituti professionali per l’agricoltura che hanno una sezione per odontotecnici, ottica, un Liceo Classico che istituisce una sezione di disegno industriale. Si mischia di tutto di più dando l’impressione dell’arraffare (sembra il film di Totò quando si mette i maccheroni in tasca ballando sul tavolo), senza una logica, un futuro, solo aver un ulteriore indirizzo, sperando che abbocchino le allodole (la ricerca del cliente, non più una scuola che istruisce che educhi, ma ricerca del cliente).
Una politica disattenta distratta, menefreghista che non crea il futuro, che non programma, ma gestisce il presente con contentini, altrimenti si dovrebbe mettere seriamente mano ad un piano concreto di ristrutturazione dell’istruzione creando i poli: tecnologico, scientifico, classico in un contesto che offre alla società su un territorio, su un comprensorio tutte le opportunità formative senza competizione ma fornendo alla società le figure professionali di cui necessita.
In tutto questo c’è da dire che nessuno pensa al disagio del personale scolastico costretto a spostarsi da un plesso all’altro, da una scuola all’altra senza alcun incentivo, con grande dispendio di energie fisiche ed economiche. Per esempio, accorpare una scuola tra Decollatura e Lamezia, significa che un docente è costretto a viaggiare tra queste due località per effettuare la propria prestazione lavorativa utilizzando il proprio mezzo di trasporto per un misero stipendio onnicomprensivo.
Antonino Tindiglia