La Campania fa sul serio: così come aveva anticipato ieri, 31 gennaio, il governatore Vincenzo De Luca alla Stazione Marittima di Napoli durante l’assemblea generale sulla scuola pubblica. “Abbiamo deciso di impugnare la decisione del governo sul dimensionamento scolastico davanti alla Corte Costituzionale. Siamo i primi a farlo e speriamo che altre regioni del Mezzogiorno ci seguano”, ha detto.
Così come riporta l’Ansa, la Giunta regionale della Campania ha deliberato di procedere per l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale delle disposizioni di cui alla Legge 28/12/2022 n.197 sul dimensionamento scolastico.
“Occorre dare dignità e retribuzioni europee ai nostri docenti. Occorre evitare riduzioni irresponsabili del dimensionamento scolastico. Occorre sostenere chi lavora nelle zone disagiate e nelle aree interne. Occorre uno studio formativo moderno e raccordato con il mondo produttivo. Occorre moltiplicare e semplificare gli ITS e, diversamente da quanto avvenuto nella legge finanziaria, occorrono nuove risorse per l’edilizia scolastica e una valorizzazione piena e permanente dei docenti di sostegno. Occorre cioè tutto il contrario di una divisione del Paese anche nel sistema scolastico”, questo il pensiero di De Luca, così come ha scritto sul suo profilo Facebook.
“Il nostro allarme sulla scuola pubblica inizia a produrre i suoi effetti. In legge di bilancio il Movimento 5 Stelle ha denunciato per primo la norma sul dimensionamento, che porterà al taglio del numero di scuole e di dirigenti scolastici già a partire dal prossimo anno. Una norma assurda, che punta a fare cassa sulla scuola privandone interi territori non solo al Sud ma anche in vaste aree montane e periferiche del Centro-Nord. Il ricorso alla Consulta annunciato da De Luca è di fatto una buona notizia, ci auguriamo che altri presidenti di regione non solo del Sud seguano questa strada a tutela dei propri territori e dei propri cittadini. La scuola pubblica è chiaramente sotto attacco: Valditara ha riesumato le gabbie salariali, la bozza sulle autonomie vuole spaccare la scuola pubblica in 20 sistemi scolastici differenti e il governo ha programmato tagli per 4 miliardi e la riduzione degli istituti. È il momento di fare fronte comune e di agire a difesa della infrastruttura democratica più importante della Repubblica”. Così la capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Barbara Floridia. Resta da vedere se altri territori prenderanno la decisione della Regione Campania come esempio.
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