Proseguono polemiche e proteste sulle norme sul dimensionamento scolastico contenute nella legge di bilancio.
E’ da giorni che la nostra redazione riceve note, lettere e commenti sull’argomento e, a questo punto, non resta che aspettare cosa succederà nel corso dell’esame del provvedimento da parte del Parlamento.
Tutto si dovrà decidere in pochi giorni, a partire da sabato 10 quando in Commissione Bilancio della Camera si inizierà il dibattito.
Le motivazioni della norma sono chiare: siamo in presenza di un calo demografico senza precedenti che si prevede possa continuare anche nei prossimi anni.
Quindi è necessario diminuire il numero delle istituzioni con un nuovo piano di dimensionamento basato su nuovi criteri e nuovi parametri.
Meno chiaro è se davvero questa misura servirà davvero a migliorare il funzionamento complessivo del sistema scolastico.
Ma vediamo i numeri in gioco
In questa tabella sono riportati i dati, regione per regione, ripresi dai report ufficiali del Ministero.
L’ultima colonna propone un dato significativo e cioè il numero medio di alunni per istituzione scolastica.
Come si può constatare il valore nazionale (910) rientra nei parametri indicati dalla legge di bilancio secondo la quale il piano di dimensionamento dovrà prevedere scuole con un numero di alunni compreso fra le 900 e le 1000 unità.
ALUNNI | ISTITUZIONI SCOLASTICHE | MEDIA | |
Piemonte | 505000 | 528 | 956 |
Lombardia | 1142000 | 1115 | 1024 |
Veneto | 566000 | 585 | 968 |
Friuli | 140000 | 160 | 875 |
Liguria | 166000 | 181 | 917 |
Emilia | 540000 | 522 | 1034 |
Toscana | 459000 | 461 | 996 |
Umbria | 112000 | 138 | 812 |
Marche | 200000 | 228 | 877 |
Lazio | 703000 | 712 | 987 |
Abruzzo | 165000 | 189 | 873 |
Molise | 33000 | 50 | 660 |
Campania | 819000 | 973 | 842 |
Puglia | 542000 | 624 | 869 |
Basilicata | 70000 | 113 | 619 |
Calabria | 258000 | 355 | 727 |
Sicilia | 679000 | 802 | 847 |
Sardegna | 188000 | 268 | 701 |
ITALIA | 7287000 | 8004 | 910 |
Ma se si guardano i numeri delle diverse regioni si scopre che ci sono differenze molto sensibili: si va da un massimo di 1034 alunni (Emilia-Romagna) ad un minimo di 619 (Basilicata).
La questione, per la verità, è ancora più complessa: se si considerano solo le scuole del primo ciclo di istruzione il numero medio di alunni, a livello nazionale, è pari a 870 (si va dai 597 della Basilicata ai 974 della Lombardia); diversa la situazione delle scuole del secondo ciclo in cui si registra una media di 992 alunni (in Molise la punta minima di 591, in Emilia la massima con 1.187).
Il Governo nutre molta fiducia sulla possibilità che l’operazione vada in porto, anche se la legge prevede che siano le Regioni a predisporre i singoli piani.
Con una sorta di clausola di salvaguardia: se le Regioni non avranno disposto i propri piani entro il 30 giugno, il Ministero potrà intervenire autonomamente.
Ed è su questo che forse potrebbe sorgere qualche problema di legittimità perché le Regioni potrebbero rivendicare le proprie prerogative. Lo si vedrà nei prossimi mesi.
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