Dopo la riunione finale sul dimensionamento scolastico della regione Calabria, avvenuta il 10 luglio alla “Cittadella”, sede della Regione Calabria, tra la Vicepresidente della Giunta Regionale, Giusi Princi, i vertici dell’USR Calabria e i sindacati territoriali della scuola, sta per prendere forma il documento ufficiale sulle linee guida del dimensionamento scolastico da attuare in Calabria a partire dall’anno scolastico 2024/2025. In passato in Calabria sul dimensionamneto scolastico si è sempre deciso di non decidere, trascinando il problema per lustri e facendo giungere diversi nodi al pettine. Adesso si parla di linee guida che andranno a tutelare quelle aree territoriali più in difficoltà.
Sulle linee guida del dimensionamento della rete scolastica calabrese abbiamo sentito i parere del Segretario Generale della Uil Scuola Rua della Calabria, Andrea Codispoti, che si è detto molto soddisfatto dell’eccellente lavoro avviato e portato avanti dalla Vicepresidente della Regione Giusi Princi. In particolare Codispoti sostiene che le linee guida sono state condivise nel merito soprattutto per l’importante strumento messo in campo dell’Osservatorio al diritto allo Studio, che, attraverso i dati statistici che restituirà nei prossimi mesi ed anni, potrà dare rilievo alle criticità riferite alla dispersione scolastica, alle problematiche legate alla povertà educativa e a tutti i rischi correlati, per salvaguardare e tutelare in alcune aree territoriali delle province calabresi il diritto allo studio mantenendo le autonomie anche se con numeri sottodimensionati rispetto alla legge. Tocca adesso, conclude il suo pensiero, Codispoti, attuare lo stesso metodo utilizzato prioritariamente dalla Regione Calabria, anche a livello provinciale per monitorare la tutela avanzata dalle linee guida disposte a livello regionale. Per cui, chiude il suo intervento il Segretario Generale della Uil Scuola Calabria, servono anche a livello provinciale tavoli tecnici con la presenza anche della rappresentanza sindacale territoriale della scuola, per recepire in modo corretto quanto condiviso nei tavoli tecnici istituiti già da tempo dalla Regione Calabria. Anche il Segretario regionale della Cisl Scuola Calabria, Raffaele Vitale, pur essendo scettico sui numeri disposti dalla legge di bilancio 2023 e auspicando la possibilità di un intervento dei sindacati a livello nazionale per una fase transitoria che preveda la riduzione degli organici dei dirigenti scolastici e dei Dsga in tempi più ampi, apprezza molto l’interlocuzione avuta con la vicepresidente della Giunta Regionale Princi in tema di dimensionamento scolastico. Il Segretario generale della Cisl scuola Calabria fa presente che è da oltre 10 anni manca in Calabria la proposta politica sul dimensionamento della rete scolastica ed è molto apprezzabile, anche se nei limiti imposti dalla legge, il tavolo aperto dalla Regione per condividere queste linee guida. Il lavoro che è stato presentato il 10 luglio dall’Assessore all’Istruzione della Regione Calabria non solo è stato apprezzato perché ha tenuto in conto il vero fabbisogno territoriale di tutte le province calabresi, ma è anche un lavoro che è stato anche ben presentato con l’ausilio di supporti informatici di alto livello. Condivisibile l’idea di operare sui vari territori con un’azione di carattere compensativo che consenta di mantenere in vita autonomie scolastiche con almeno 600 studenti, laddove esistono territori della medesima provincia in cui ci sono scuole con parametri di 1300 iscritti. Infine, conclude Vitale, esiste la preoccupazione di Istituti Comprensivi calabresi che, in realzione ai numeri stabiliti dalla legge di bilancio, nell’essere aggregati avranno plessi in numerosi comuni con un limite che potrebbe arrivare anche a 10 comuni. Ecco perché, ribadisce Vitale, servirebbe una fase transitoria stabilita da una modifica legislativa che non sia certamente una deroga, ma un consentire la riduzione degli organici dei dirigenti scoalstici e dei dsga almeno in due anni.
“La Regione Calabria sta procedendo speditamente a gettare le basi per il Piano di dimensionamento della rete scolastica e programmazione dell’offerta formativa per il prossimo triennio.”
Ad annunciarlo è Giusi Princi, Vicepresidente della Giunta regionale con delega all’Istruzione, a margine della positiva doppia interlocuzione avuta quest’oggi, sia con i sindacati del comparto Scuola, sia con i Presidenti delle Province calabresi e Città Metropolitana di Reggio Calabria. Oltre al Vicepresidente della Regione, al tavolo di confronto anche il direttore dell’USR, Antonella Iunti, insieme al suo vicario dirigente ATP di Reggo Calabria, Antonino Cama, ed il dirigente del settore Istruzione, Anna Perani; nel corso delle riunioni sono stati illustrati gli indirizzi regionali e le linee guida operative del dimensionamento scolastico, a supporto dei Comuni e delle Province nell’adozione delle decisioni di competenza.
“Abbiamo predisposto – spiega Giusi Princi – indirizzi a salvaguardia delle aree interne e di quelle realtà laddove maggiore è il tasso di dispersione e di abbandono scolastico o con situazioni di svantaggio socio-economico, in cui registriamo bassi livelli apprenditivi negli studenti. D’altronde, attraverso lo strumento dell’Osservatorio per il Diritto allo Studio, fortemente voluto dal Dipartimento Istruzione guidato dal direttore Maria Francesca Gatto, ciascun Comune nell’elaborare la propria offerta formativa e definire la propria rete scolastica potrà avere in tempo reale una lettura georeferenziata del territorio, e quindi avere contezza degli indicatori di vivibilità dell’area considerata: tasso di dispersione scolastica, svantaggio socio economico del contesto, povertà educativa, rete dei trasporti da cui si evinca come ogni realtà sia servita dai mezzi pubblici.”
“Con Sindacati e Istituzioni abbiamo condiviso quanto importante sia garantire maggiori opportunità dove più evidenti sono le deprivazioni culturali. Sulla base del numero di autonomie (281) assegnate dal Ministero alla Regione Calabria – afferma il Vice di Roberto Occhiuto – è stata effettuata una distribuzione su base provinciale rapportata alla popolazione scolastica, alla densità abitativa di ciascun territorio ed agli sviluppi demografici previsti nel prossimo triennio.”
I criteri inseriti nel documento ed a cui si dovranno attenere gli Enti nella proposta regionale di riorganizzazione della rete scolastica sono i seguenti: nelle aree ad alta densità, in particolare nei comuni capoluogo e nei comuni superiori a 15mila abitanti, si può tendere a costituire / mantenere istituti scolastici con un numero di almeno mille alunni; nelle aree scarsamente popolate, nelle aree interne e nelle aree periferiche, che si caratterizzano per condizioni di particolare isolamento, si può tendere a costituire / mantenere istituti scolastici con un numero di almeno 600 studenti.
“Pertanto, ferme restando l’osservanza del numero di autonomie assegnate a ciascuna realtà provinciale e il rispetto da parte delle amministrazioni del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei DSGA loro assegnato – precisa Giusi Princi – Province e Città metropolitana potranno applicare un criterio compensativo per cui sarà possibile mantenere o costituire autonomie con un numero differente di alunni rispetto ai parametri numerici sopraindicati: superiori o inferiori a 600 per tutelare territori particolarmente fragili dal punto di vista socio-economico, isolati e inaccessibili; realtà scolastiche superiori alle 1000 unità, invece, nelle aree altamente popolate.”
“Dopo l’avallo delle componenti che oggi abbiamo coinvolto – conclude il Vicepresidente con delega all’Istruzione – prossimo step sarà portare il documento in Giunta regionale per poi completare l’iter di approvazione nella opportuna sede di Commissione del Consiglio regionale. Intanto è ampia la soddisfazione di tutti per essere riusciti a trovare la quadra sul dimensionamento regionale in tempi celeri, per avere rivendicato, attraverso le linee guida, la necessità di salvaguardare le realtà scolastiche di quelle aree periferiche e interne che insistono in territori, socialmente, culturalmente ed economicamente depresse. Una Regione che cambia passo, quella Calabria, voluta dal Presidente e da tutta la giunta Occhiuto, che rende centrale il diritto allo studio e gli interessi del mondo scuola garantendo a tutti gli studenti, di tutte le aree geografiche della regione, le medesime opportunità formative e le stesse sollecitazioni culturali.”
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