Il dimensionamento scolastico previsto per i prossimi anni nel nostro Paese dalla legge di bilancio 2023, è destinato a colpire duramente alcuni territori maggiormente rispetto ad altri. In particolare si tratta delle piccole realtà urbane (soprattutto montane) che soffriranno maggiormente la denatalità e la diminuzione naturale degli alunni. Tra queste regioni c’è il Molise che raggruppa pochissimi grandi centri urbani. Nella Cabina di regia svolta presso la sede della Giunta regionale, si è registrata, da parte di Regione e province, la volontà di confermare anche per l’anno scolastico 2023/24 il piano di dimensionamento attuale che prevede 52 istituzioni scolastiche.
L’innalzamento della soglia minima (media di 950 alunni anziché i 500 di adesso) per avere una dirigenza, in assenza di deroghe, potrebbe portare alla scomparsa di 21 scuole sulle 52 attuali.
Secondo i calcoli, la regione passerebbe da 35.987 alunni dell’anno 2022/23 ai 29.728 nel 2032/33 e da 52 scuole sul territorio a 31. Un danno “incalcolabile” secondo la Flc Cgil, considerata la particolare conformazione del territorio molisano, con la presenza di parecchi comuni montani e mancanza di efficienti reti di trasporto. Per questo il sindacato preannuncia azioni di mobilitazione se non ci saranno modifiche.
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