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Dimensionamento scolastico: mega-istituti senza locali adeguati per le riunioni dei collegi dei docenti. Il caso di Lamezia Terme

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I piani regionali di dimensionamento delle scuole non sempre hanno tenuto conto di tutte le variabili in gioco e così può accadere che con l’inizio del nuovo anno scolastico si presentino già problemi di non facile soluzione.
Un caso molto diffuso riguarda la disponibilità di locali adeguati per lo svolgimento delle attività collegiali.

Il caso di Lamezia Terme

A Lamezia Terme, per esempio (ma situazioni analoghe sono presenti certamente anche altrove) il nuovo istituto nato dalla fusione del Gatti con il Manzoni-Augruso sta creando non poche difficoltà.
La nuova scuola, infatti, avrà 240 dipendenti (180 docenti e 60 Ata) e la preside Antonella Mongiardo ha già segnalato all’Amministrazione comunale di non poter contare su un locale adeguato per svolgere il primo collegio docenti dell’anno scolastico 2024/25.
L’incontro, che si terrà in presenza, è essenziale per garantire la sicurezza e la partecipazione di tutti i 180 professori. Infatti, l’istituto non dispone attualmente di spazi adeguati per accogliere un numero così elevato di partecipanti, eccezion fatta per la palestra dell’IC Gatti, che però presenta problemi di amplificazione sonora. Lo staff dirigenziale sta valutando la possibilità di utilizzare la sala consiliare o un teatro, luoghi che offrirebbero le necessarie garanzie di sicurezza.
Ad ogni modo la dirigente scolastica Antonella Mongiardo si mostra fiduciosa sul fatto che questo problema possa essere risolto: “Confido nella disponibilità del Comune di Lamezia, con cui abbiamo già affrontato in sinergia altre problematiche inerenti la sicurezza. Va anche detto che la necessità di disporre di un locale adeguato per accogliere 180 docenti non deriva solo da un problema di incapienza dei locali della scuola, ma anche di sicurezza”.

Come rileva anche la stampa locale piano di riorganizzazione scolastica approvato dalla provincia di Catanzaro ha portato alla creazione di cinque mega scuole con un elevato numero di alunni (anche 2mila) distribuiti su numerosi plessi.
Mega-plessi che si sono resi necessari per “bilanciare” la sopravvivenza di istituti più piccoli (ma a questa strategia hanno fatto ricorso molte regioni in tutta Italia, sia in questa circostanza sia in dimensionamenti passati).