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Dimensionamento scolastico, Regione Emilia-Romagna: parziale retromarcia del Governo su un provvedimento inapplicabile per i territori e le famiglie

Con il Decreto Milleproroghe, il Governo fa un passo indietro sulla riforma, nella quale aveva previsto un taglio di circa 800 autonomie scolastiche e delle relative posizioni di Dirigente scolastico e Dsga.

“Prendiamo atto con soddisfazione che, grazie all’impegno del presidente Bonaccini, della Regione Emilia-Romagna e delle Organizzazioni sindacali, il Governo ha finalmente realizzato che la riforma del dimensionamento scolastico si fa solo in accordo con i territori, e che questo accordo richiede tempi e modalità adeguati. Perché, come gli abbiamo detto nell’incontro del 21 dicembre scorso, solo ridefinendo gli obiettivi e le tempistiche si potrà fare una discussione con i territori che possa consentire il coinvolgimento della comunità educante e di tutti i soggetti istituzionali dell’istruzione”.

È quanto afferma l’assessora alla Scuola della Regione Emilia-Romagna, Paola Salomoni, in riferimento alla decisione del Governo di fare ‘un passo indietro’ nel Decreto Milleproroghe sulla riforma del dimensionamento scolastico e sul numero di accorpamenti tra autonomie scolastiche imposti alle Regioni già entro il prossimo anno scolastico. 

Il Decreto approvato dal Governo, infatti, consente alle Regioni di ridurre i tagli di una quota pari al 2,5% delle autonomie previste dalla riforma. In Emilia-Romagna, in particolare, le autonomie da tagliare erano 14 già per l’anno scolastico 2024/2025. Tale quota, in seguito all’approvazione del Decreto, si ridurrà a 1 sola autonomia.

“Questo passo indietro del Governo premia la determinazione di alcune Regioni, tra cui la nostra -sottolinea l’assessora Salomoni-, e dei sindacati, che hanno da subito denunciato la riforma come iniqua e difficile da applicare nelle modalità e nei tempi previsti. A due giorni dalla scadenza delle procedure, il Governo ha preso atto che molte regioni non sarebbero riuscite ad adempiere ed è corso ai ripari -conclude-, dando sostanzialmente ragione a chi, come il presidente Bonaccini e la Regione Emilia-Romagna, da tempo sosteneva che, così come concepita, la riforma del dimensionamento non era applicabile nei tempi previsti”.

Redazione

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