Ha riscosso praticamente solo consensi la decisione del Governo di ridurre il numero di scuole da accorpare nel 2024: il cosiddetto dimensionamento prevedeva infatti la perdita dell’autonomia di circa 700-800 istituti (quelli che meno di circa 900 alunni iscritti), la maggior parte dei quali a partire dal prossimo mese di settembre.
Il decreto Milleproroghe, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre, che entro il 28 febbraio 2024 dovrà essere convertito in legge dal Parlamento, dà ora la possibilità alle Regioni, se l’articolo 5 non verrà modificato, di aumentare del 2,5% il numero delle autonomie scolastiche rispetto quanto previsto dal decreto interministeriale 127 del giugno 2023: i 185 posti in più vanno da poche unità per regioni come Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Marche, Sardegna e Umbria, fino a 18 sedi “salvate” (anche se solo per un biennio) per la Sicilia, 21 per la Campania e 28 per la Lombardia.
E la Campania ora ringrazia, perché sul dimensionamento scolastico è stato accolto “il 90 per cento delle nostre osservazioni”, ha detto il 5 gennaio il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca.
Commentando il recupero dell’autonomia di 21 istituti, destinati all’accorpamento, De Luca ha detto: “Abbiamo fatto un lavoro attento dialogando con sindaci e dirigenti, le nostre indicazioni provenivano dai territori”.
Il presidente della Regione Campania ha rivelato anche di essersi sentito telefonicamente con il ministro della Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, dopo le “battaglie per tutelare le scuole ed il personale. È stato un atto di cortesia del ministro e di questo gli diamo atto“, ha sottolineato il governatore.
“Possiamo dire di aver ottenuto un risultato significativo. Non è il 100 per cento ma abbiamo ottenuto il 90 per cento di quello per il quale ci siamo battuti”, ha concluso De Luca.
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