Le norme sul dimensionamento scolastico contenute nell’articolo 19 del decreto legge n. 98/2011 potrebbero avere vita breve anche perché era stata la stessa Corte Costituzionale a dichiararle illegittime con la sentenza 147 del 7 giugno 2012.
E’ già pronta, infatti, una bozza di intesa fra Stato e Regioni che aspetta solamente di essere formalizzata e approvata in una delle prossime riunioni della Conferenza unificata.
L’intesa, che la nostra testata è in grado di anticipare, prevede una regola semplice semplice: a ogni regione spetterà d’ora in avanti un numero di dirigenze scolastiche pari al totale degli alunni frequentanti le scuole della regione stessa diviso per 900 (ci sarà però una correzione legata alla densità di popolazione per km quadrato).
Stato e Regioni si stanno già accordando e secondo i calcoli su cui tutti sembrano convenire, l’organico complessivo a livello nazionale dovrebbe essere di poco inferiore alle 9mila unità.
Il valore è sostanzialmente simile a quello relativo all’anno scolastico in corso calcolato però considerando anche le scuole sottodimensionate.
L’accordo prevede espressamente che “nell’ambito del contingente assegnato le Regioni definiscono autonomamente il numero degli alunni per ogni istituzione scolastica a seconda delle diverse realtà territoriali”.
Per parte sua, lo Stato si impegna a riscrivere lo norma contenuta nell’articolo 19 del DL 98/2011.
Tutto risolto, dunque ?
Non proprio, perché – come di consueto – i dati regionali non sono affatto omogenei e quindi la nuova tabella consentirà alcune regioni a rivedere al ribasso il numero delle istituzioni scolastiche funzionanti mentre consentirà ad altre regioni di riaprire istituzioni che erano state soppresse o accorpate.
La tabella che qui proponiamo illustra bene la situazione
|
2010/11
|
2011/12
|
2012/13
|
diff.
|
ABRUZZO
|
256
|
215
|
215
|
0
|
BASILICATA
|
160
|
141
|
110
|
-31
|
CALABRIA
|
511
|
407
|
358
|
-49
|
CAMPANIA
|
1330
|
1186
|
1018
|
-168
|
EMILIA
|
565
|
551
|
607
|
56
|
FRIULI
|
184
|
158
|
164
|
6
|
LAZIO
|
919
|
768
|
789
|
21
|
LIGURIA
|
222
|
191
|
196
|
5
|
LOMBARDIA
|
1302
|
1124
|
1259
|
135
|
MARCHE
|
273
|
245
|
251
|
6
|
MOLISE
|
82
|
82
|
56
|
-26
|
PIEMONTE
|
672
|
607
|
614
|
7
|
PUGLIA
|
896
|
702
|
712
|
10
|
SARDEGNA
|
374
|
331
|
275
|
-56
|
SICILIA
|
1156
|
1001
|
894
|
-107
|
TOSCANA
|
535
|
499
|
544
|
45
|
UMBRIA
|
165
|
160
|
142
|
-18
|
VENETO
|
702
|
649
|
676
|
27
|
|
10304
|
9017
|
8880
|
-137
|
Come si può notare ci sono regioni (Campania, Calabria, Sardegna e Sicilia soprattutto che dovranno “restituire” posti, 380 in tutto per la precisione), mentre in Lombardia, in Emilia-Romagna e Toscana potranno essere rimesse in funzione 240 sedi.
Questo è quanto si evince dalla bozza di intesa. Ma è meglio aspettare la firma definitiva dell’accordo per saperne di più.
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