Sta facendo discutere il contenuto della legge di bilancio approvata dal Governo Meloni proposito del cosiddetto dimensionamento scolastico. La misura contenuta nel documento, all’articolo 99, a quanto pare, provocherà la chiusura di circa 700 scuole. Da qui numerosissimi attacchi al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Quest’ultimo ha risposto alle critiche in un’intervista pubblicata oggi, 2 dicembre, su La Stampa. Qui si parla di una riduzione graduale nei prossimi dieci anni. “Si interverrà solo sulle strutture giuridiche, cioè sulle dirigenze scolastiche, non sulle strutture fisiche. I plessi attuali sono 40.466 e rimarranno 40.466. Gli studenti continueranno ad andare negli stessi luoghi fisici con gli stessi laboratori, le stesse aule, le stesse strutture”, ha spiegato il leghista.
Niente cambiamenti riguardanti gli edifici, quindi. A variare sarà il numero di scuole in quanto istituti giuridici. A diminuire invece, sarà il numero dei dirigenti “reggenti”, che si occupano di più scuole, con tutte le complessità del caso, che attualmente sono 957. Questo, a detta di Valditara, è un beneficio che porterà il dimensionamento. Il ministro, a quanto pare, punta a eliminare le reggenze.
I sindacati, però, non sono contenti. Molte sigle lamentano la possibile formazione di enti pachidermici, di scuole con circa mille o più iscritti. Secondo il ministro, invece, il dimensionamento permetterà una “migliore programmazione pluriennale della rete scolastica e un miglioramento dell’efficienza amministrativa”.
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