La misura sulla diminuzione del numero di alunni per classe inserita nella legge di bilancio 2022 ha riscosso molto interesse da parte del mondo della scuola facendo pensare persino ad una “inversione di tendenza” sulla materia.
Nella giornata del 12 novembre la pubblicazione della relazione tecnica allegata al provvedimento ha fornito qualche ulteriore elemento di conoscenza.
La lettura della nota sta ridimensionato parecchio le aspettative che si erano create.
Vediamo perché.
Intanto va detto che risulta del tutto confermata la prima lettura che avevamo fatto: la misura verrà attuata senza nessuna risorsa aggiuntiva.
Ma allora come si potrà diminuire il numero degli alunni per classe?
La risposta la fornisce appunto la relazione tecnica.
Innanzitutto i tecnici del MEF che hanno messo a punto il documento sottolineano che i dati Istati confermano che la popolazione scolastica è in netto calo e questo fatto, di per sé, si tradurrà anche in una diminuzione del rapporto numerico alunni/docenti.
Ma – aggiungono i tecnici ministeriali – il caso, se gestito con accortezza, potrebbe servire proprio per diminuire il numero degli alunni per classe nelle situazioni più critiche.
E c’è di più perché nella relazione si chiarisce anche che l’aumento del numero delle classi si potrà realizzare esclusivamente nelle scuole che già dispongono degli spazi necessari. In altre parole, la formazione di classi più piccole non dovrà comportare neppure maggiori spese indirette.
In ogni caso, per diventare operativa, le modalità applicative della misura dovranno essere precisate con un decreto ministeriale da adottarsi entro il mese di marzo 2022.