Politica scolastica

Dimissioni Fioramonti, Conte vuole subito il nuovo ministro: Azzolina prende quota tra i favoriti

Il premier Giuseppe Conte e il leader politico del M5S Luigi Di Maio avrebbero intenzione di trovare in brevissimo tempo il sostituto di Lorenzo Fioramonti, dimessosi nel giorno di Natale confermando le indiscrezioni che lo volevano pure in uscita dal movimento pentastellato. Nel caso, la poltrona più importante del ministero dell’istruzione dovesse rimanere vuota, i due sanno bene infatti che si rischierebbe di alimentare le tensioni tra gli alleati di Governo.

Niente interim a Conte

Il Presidente del Consiglio non ha quindi alcuna intenzione di prendere l’interim del dicastero di viale Trastevere: l’obiettivo di Conte è trovare il ministro che prenderà il posto di Fioramonti già prima della ripresa dei lavori del Parlamento.

Secondo l’Ansa, “Conte, nel giorno di Santo Stefano, avrebbe comunicato anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una telefonata che avrebbe avuto al centro- si racconta in ambienti parlamentari – proprio le dimissioni Fioramonti”.

“Così, nelle prossime ore, il premier potrebbe sentire i capi delegazione dei partiti per sottoporre loro la rosa di successori che ha in mente. Non sarà facile metterli d’accordo: al momento che la casella del ministero dell’Istruzione vada al M5S non è in discussione. Il Pd tace interpretando il caso come una nuova prova della guerra fratricida nel Movimento”.

I successori papabili

Sui nomi della sua rosa, chiaramente, c’è il massimo riserbo. Tra i possibili successori al parlamentare romano, in pole position rimane il presidente dell’Antimafia Nicola Morra, ma non è una novità.

Mentre nelle ultime ore stanno salendo le quotazioni dell’attuale sottosegretaria all’Istruzione Lucia Azzolina, la sottosegretaria che aveva fatto parlare di sé anche alla vigilia di Natale, in occasione delle forti critiche, condite da minacce, a seguito dell’approvazione finale del decreto scuola di cui si è fatta porta bandiera tra i ‘grillini’ e a nome dell’Esecutivo.

Morra, docente ed esponente di spicco della vecchia guardia dell’ortodossia pentastellata, fu molto vicino a entrare nel governo Conte 2 già in estate, ma alla fine restò al suo posto. Indiscrezioni che arrivano dai palazzi della politica lo vorrebbero al vertice del Miur anche per volontà di Luigi di Maio, perchè in questo modo si placherebbe la sua “esuberanza” in seno al partito.

La sottosegretaria Lucia Azzolina, invece, avrebbe dalla sua la conoscenza dei dossier aperti al ministero e, forse, il fatto di essere più trasversalmente gradita nell’universo pentastellato. Contro la sua candidatura a capo del Miur, giocherebbe invece la poca dimestichezza che probabilmente avrebbe nel gestire un ruolo così importante.

Anche nel M5S c’è chi plaude a Fioramonti

Nel frattempo, nel governo e a Palazzo Chigi la situazione che si è venuta creare ha determinato un alto disappunto.

Tra il M5S filtra una forte irritazione verso la decisione di Fioramonti che, sottolineano fonti parlamentari, avrebbe sempre cercato di ergersi a “personaggio” con il rischio di destabilizzare il Governo.

Emilio Carelli, deputato e responsabile comunicazione nella riorganizzazione M5S di Luigi Di Maio, definisce “incomprensibili” le dimissioni di Fioramonti, “specie in quanto nell’abdicare alle proprie responsabilità di governo, accusando il governo stesso, promette appoggio all’esecutivo”.

Ma c’è anche chi gradisce, soprattutto tra i “fichiani”, come l’on. Luigi Gallo. Perché il possibile nuovo raggruppamento politico che Fioramonti si andrebbe a comporre, rimanendo comunque sostegno del governo Conte, potrebbe depotenziare il valore numerico dei parlamentari di Italia Viva.

Alessandro Giuliani

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