Nei commenti sindacali sulle dimissioni del ministro Fioramonti si oscilla fra l’apprezzamento per la coerenza della decisione e la preoccupazione per il futuro.
“Bisogna dare atto a Fioramonti che è stato coerente con quanto affermato – sostiene per esempio il presidente nazionale dell’ANP Antonello Giannelli – ma le sue dimissioni rendono più evidente che la politica italiana non ha un grande interesse per la scuola, per la quale non si trovano mai le risorse necessarie, mentre lo si fa per altri settori”.
Flc-Cgil (leggi le dichiarazioni di Sinopoli) e Cisl-Scuola (leggi il commento) temono che l’uscita di Fioramonti possa mettere in discussione le intese già siglate fra il Ministro e i sindacati.
E che questo sia un rischio è ben noto a chi conosce un po’ le vicende attraversate dalla scuola nel corso degli ultimi vent’anni: ad ogni cambio di Governo o di Ministro si è quasi sempre ripartiti daccapo senza pensare che la scuola ha bisogno soprattutto di continuità.
“Le dimissioni del Ministro – sostiene in proposito Mario Rusconi, presidente ANP Lazio – acuiscono il senso di precarietà e di episodicità degli interventi sulla scuola da parte degli esecutivi che si sono avvicendati negli ultimi decenni”.
“Impostare riforme quasi sempre annullate o svilite da governi subentranti – spiega Rusconi – ha avuto l’effetto di creare sconcerto nei docenti, nei dirigenti, negli studenti e nelle famiglie, senza apportare spesso quelle giuste correzioni richieste da chi vive la scuola”.
Molto asciutto e tagliente il commento di Rino Di Meglio (Gilda): “Le dimissioni del Ministro dell’Istruzione confermano che in Italia i Governi non ritengono strategiche istruzione e ricerca. Le banche sono un settore in difficoltà, ma il loro contratto prevede per i dipendenti 190 euro a regime, contro gli 80 disponibili per quelli della scuola”.
Anche Pino Turi, segretario nazionale UilScuola, manifesta il proprio apprezzament: “Trovare le risorse necessarie per il futuro del paese, anche dai profitti delle imprese che inquinano, era la richiesta del Ministro la cui visione, magari un po’ utopica, ma che manca all’attuale politica, non ha trovato risposte. Chapeau al ministro per coerenza e visione”.
Ma anche per il leader di UilScuola “restano da portare a conclusione le partite aperte al Miur che sono state oggetto di specifici accordi con il sindacato, con la fase attuativa del decreto legge approvato di recente”.
Ironico il commento di Stefano d’Errico, segretario nazionale Unicobas che parla di “fine ingloriosa”, boccia senza appello Fioramonti & C. (“per i 5S due governi, due figure di infimo livello”) e afferma: “Adesso per coerenza aspettiamo per prime le dimissioni della sottosegretaria Lucia Azzolina, ‘pentapromettente’ anch’essa”.
“Non ci aspettiamo invece – conclude d’Errico – le dimissioni del vice-ministro Anna Ascani, grazie anche all’inedia del circo parlamentare dei ‘penta&millanta’, ha centrato in pieno l’obiettivo di mantenere intonsa la ‘cattiva scuola’ renziana”.
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