Didattica

Dinamiche relazionali tra docenti e tra alunni: come favorire l’approccio dialogico?

Come favorire l’approccio dialogico scuola nelle relazioni tra insegnanti o tra compagni di classe; o tra docente e alunni o, ancora, tra il docente e i genitori; e infine tra il docente e il dirigente scolastico? Dall’incontro degli studi del comportamento individuale e di gruppo (psicologia sociale) con gli studi della biologia delle relazioni (neurobiologia interpersonale) emergono nuove mappe e strumenti innovativi per la gestione delle relazioni. (VAI AL CORSO Pratiche dialogiche per facilitare le relazioni a scuola)

Uno di questi strumenti e approcci è quello definito della dialogicità, che non è solo un metodo di lavoro ma una cultura, un sentimento verso l’altro, una predisposizione alla reciprocità, alla parità e al riconoscimento di pluralità e intersoggettività.

Un approccio particolarmente funzionale a scuola non solo in classe ma anche nell’ambito delle relazioni tra dirigente e personale scolastico, in vista di un’abitudine orizzontale al confronto e alla convivenza organizzativa, requisito centrale per l’umanizzazione dei gruppi di lavoro e delle classi, premessa indispensabile per un “risveglio di risorse e intelligenze” diffuso e trasversale.

Le aree d’azione

In altre parole, il facilitatore a scuola presiede a più aree d’azione, che sono: quella organizzativo-manageriale (dove opera il dirigente scolastico e il suo team di lavoro); quella comunicativo sociale e quella emotivo-psicologica (dove operano tutti gli attori di qualunque interazione); e quella dell’apprendimento in chiave pedagogica (dove operano gli insegnanti nei confronti degli alunni).

Avere dimestichezza con queste aree e agire in esse con competenze specifiche significa ottimizzare i tempi dell’apprendimento e del funzionamento dell’organizzazione scolastica mediante una rinnovata qualità delle relazioni.

Il ruolo del facilitatore

Tanto nelle relazioni di classe quanto in quelle professionali tipiche dell’organizzazione scolastica il facilitatore opera come un agente di aiuto, capace di mettere in interconnessione gli attori altrimenti isolati. In altre parole il facilitatore intercetta i bisogni della popolazione scolastica cui si mette al servizio e crea in funzione di questi bisogni risorse sociali, occasioni di incontro, esperienze di condivisione.

Il corso

Su questi argomenti il corso Pratiche dialogiche per facilitare le relazioni scuola, in programma dal 16 novembre, a cura di Pino De Sario.

Alla base del corso due fonti scientifiche: a) le pratiche dialogiche; b) la facilitazione esperta.

Redazione

Articoli recenti

Franco Ferrarotti: se ne va il padre della sociologia italiana; alla Tecnica una delle sue ultime video-interviste

Non è facile parlare di Franco Ferrarotti, morto a Roma nella giornata odierna, all’età di…

13/11/2024

Posizioni economiche ATA, domande dal 14 novembre al 13 dicembre 2024 [DECRETO E ALLEGATI]

La FLC CGIL dà notizia della conclusione del confronto tra Ministero e OO.SS. relativo al…

13/11/2024

Premio Romei alle figure autorevoli della scuola e non solo: Liliana Segre, cardinale Zuppi e Alessandro Giuliani

Mercoledì 13 novembre nell'Auditorium del Goethe-Institut di Roma si è tenuta la tredicesima edizione della…

13/11/2024

Lo sciopero della scuola del 15 novembre ha due istanze da vagliare: età pensionabile e riscatto della laurea

Come è noto Anief ha proclamato un nuovo sciopero della scuola per il prossimo venerdì 15 novembre, al…

13/11/2024

Studenti-atleti di alto livello, compiti concordati e tre giorni di assenza al mese: emendamento alla Manovra. Come funziona adesso?

Tre giorni di assenza giustificata al mese e interrogazioni e compiti in classe adattate al…

13/11/2024

Liceo Made in Italy: il regolamento definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri

Nel corso della seduta del Consiglio dei Ministri del 12 giugno, il Governo ha dato…

13/11/2024