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Dipendenti delle non statali laiche: in arrivo gli aumenti dal nuovo contratto

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Ammontano a 110 euro, pari ad un incremento medio a regime dell’8,87%, gli aumenti lordi che i lavoratori, insegnanti e personale non docente, delle scuole non statali laiche, paritarie e non paritarie, riceveranno entro i prossimi tre anni: l’ipotesi di accordo è stata sottoscritta dai sindacati con l’Aninsei, Confindustria Federvarie, che disciplina il trattamento economico e normativo dei lavoratori del settore, attraverso la firma al nuovo Ccnl 2010/2012 giunta dopo oltre 8 mesi di contrattazione. Gli aumenti medi saranno così ripartiti: 40 Euro con lo stipendio di marzo 2011, altri 30 euro a settembre e gli ultimi 40 un anno dopo. La Uil Scuola ha spiegato che il contratto prevede anche un secondo livello di contrattazione a livello regionale. In sua assenza verrà “disposto un aumento quale elemento di garanzia retributiva, una tantum, da erogarsi entro il 31 luglio 2012”. L’ammontare del bonus varierà, a seconda dei livelli, tra i 100 ed i 140 euro.
Diverse le novità introdotte dal nuovo contratto triennale sul fronte normativo. Sempre la Uil Scuola ha spiegato che con il Ccnl “si è consolidato il sistema dei contratti a termine introducendo la deroga assistita per un periodo massimo di 24 mesi che si va ad aggiungere al periodo di dipendenza lavorativa di 36 mesi previsti dalla legge, per il mantenimento in servizio del personale docente non abilitato. La trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato verrà consolidato automaticamente al momento del conseguimento del titolo abilitante da parte del docente, come previsto dalla Legge 62/2000”. Novità in vista anche per le lavoratrici madri che operano in questo genere di istituti non statali: riceveranno l’intero stipendio per tutti i cinque mesi di astensione obbligatoria corrispondenti agli ultimi due o tre mesi di gravidanza e ai primi due o tre della nascita del bambino (l’importante è che in tutto siano cincue). Nel contratto è stato precisato che nei 5 mesi di astensione obbligatoria – spiega in una nota la Flc-Cgil – è riconosciuto alle lavoratrici madri il 100% della retribuzione“.
La firma definitiva del contratto dovrebbe arrivare per fine mese, dopo la consultazione tra i lavoratori. È pressoché scontato che questi ultimi diano il loro assenso. Il motivo lo spiegano gli stessi sindacati: “questa stagione di rinnovo dei contratti dei settori privati – hanno commentato i rappresentanti dei lavoratori della conoscenza Cgil – si colloca all’interno di un quadro economico e sindacale non certo favorevole connotato dalla profonda crisi economica che attraversa il nostro Paese e che si ripercuote drammaticamente anche in questo settore, dalla rottura dell’unità sindacale e dallo stesso blocco triennale di rinnovo dei contratti pubblici. Aver sottoscritto in maniera unitaria un’Ipotesi di accordo non è un dato di poco conto, anzi si può tranquillamente affermare che proprio l’unità sindacale ha rappresentato il valore aggiunto di questo negoziato in quanto non ha consentito soluzioni anomale della vertenza”. Dello stesso avviso la Uil Scuola: “considerando la particolarità del settore e la difficile situazione economica generale”, il sindacato di Di Menna “dà una valutazione molto positiva alla sottoscrizione del Ccnl”.