Una storia che fa discutere, riportata da Il Corriere della Sera: lo scorso 7 dicembre un docente, nel corso di una lezione di francese in una scuola vicino Parigi, ha mostrato un dipinto ai propri alunni, un’opera del XVII secolo. Da qui un putiferio: “Alcuni alunni hanno distolto lo sguardo, si sono sentiti offesi e si sono detti scioccati”, ha detto Sophie Vénétitay, segretario generale del sindacato degli insegnanti Snes-FSU. Dopo aver ricevuto molte minacce i docenti hanno deciso di non fare lezione.
Il dipinto della discordia è “Diana e Atteone” di Giuseppe Cesari, che raffigura il passaggio delle Metamorfosi di Ovidio nel quale Atteone sorprende Diana e le sue ninfe senza vestiti mentre si lavano alla sorgente. Alcuni alunni hanno accusato l’insegnante di avere fatto commenti razzisti e islamofobici. Circostanza che si è rivelata non vera; gli alunni hanno ritirato le loro dichiarazioni chiedendo scusa.
Alcuni genitori hanno preso le difese dei figli e hanno protestato contro la direzione della scuola. Le proteste sembrano essere state “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, si legge in un’email inviata dagli insegnanti ai genitori, nella quale i professori lamentano “il malessere, il moltiplicarsi degli incidenti e l’aumento dei casi di violenza che caratterizzano ormai la vita quotidiana della nostra scuola”.
I docenti sostengono che non sono garantite le condizioni di sicurezza per una vita scolastica normale, dopo le minacce e le proteste di alcuni allievi musulmani.
Il ministro dell’Istruzione, Gabriel Attal, ha annunciato “un procedimento disciplinare contro gli studenti responsabili, che hanno ammesso i fatti”.
Questa vicenda fa ricordare quella relativa alla preside che è stata praticamente cacciata da una scuola statunitense in quanto ad alcuni alunni sono state mostrate in classe, durante una lezione di storia dell’arte, alcune immagini di capolavori di Michelangelo, fra cui la statua del David e l’affresco della Creazione di Adamo della volta della Cappella Sistina.
Due genitori hanno lamentato di non essere stati avvisati in anticipo dei contenuti “controversi” della lezione, un’altra madre ha accusato la scuola addirittura di “pornografia”, dicendosi “sconvolta” che suo figlio “abbia dovuto vedere quelle immagini”.
La donna, che si chiama Hope Carrasquilla, il 29 aprile è stata accolta dal sindaco di Firenze Dario Nardella e dalla direttrice della Galleria dell’Accademia fiorentina Cecilie Hollberg. Il primo cittadino aveva invitato la docente pubblicamente visitare la città qualche giorno dopo la diffusione della notizia del suo licenziamento.
La docente è stata ricevuta a Palazzo Vecchio, dove le è stata consegnata una pergamena di riconoscimento per il suo impegno per l’educazione. Ecco le parole di Nardella, scritte su un post su Facebook: “Poche settimane fa era stata costretta al licenziamento per aver osato mostrare ai suoi studenti il David di Michelangelo durante una lezione sul Rinascimento. Oggi riceve dalla città di Firenze un riconoscimento in nome dell’arte e della cultura. L’arte è civiltà e chi la insegna merita rispetto e riconoscenza”. “C’è un rischio di regressione culturale e ai docenti va lasciata la libertà”, ha sottolineato il primo cittadino.
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