Attualità

Diploma, 15 alunni su 100 non lo prendono e molti ci arrivano senza competenze: Bianchi spera nel Recovery plan

Non è possibile che l’Italia non porti al diploma di licenza media o di maturità 15 alunni su 100, con territori del Sud dove il dato raddoppia. La media europea è sotto al 10%. E poi ci sono tanti ragazzi che arrivano al diploma ma poi di fatto non hanno conoscenze, capacità e competenze adeguate. A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi durante un incontro in streaming con il rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei.

Nell’Ue la media è del 5% in meno

Durante l’iniziativa Unpr on air, il titolare del Mi ha ricordato che “i dati sulla dispersione scolastica sono, purtroppo, molto evidenti: abbiamo un tasso medio nazionale intorno all’14-15% ed è per la metà più alto della media europea. Molte regioni del nord sono in linea con la media europea o addirittura sotto il 10%, cioè un ragazzo su 10 non chiude la propria esperienza educativa con una licenza o un diploma”.

Bianchi ha quindi detto che “nel Sud questo dato raddoppia e in alcune aree periferiche si arriva anche a un ragazzo su 3 ed è intollerabile. In questo caso, l’iniquità diventa un vincolo allo sviluppo”.

C’è pure la dispersione implicita

E non finisce qui: “C’è anche un altro fenomeno che mi preoccupa – ha aggiunto ministro – ovvero la dispersione implicita, cioè il fatto che molti ragazzi ottengono un esito finale, ma alla prova dei fatti, quando vai a valutare le effettive capacità queste si dimostrano lontane dalle attese per quel livello. Questo in matematica, ma anche nelle lingue straniere o in italiano”.

Guardando al futuro, il numero uno del Palazzo bianco di Viale Trastevere ha detto che i fondi del Recovery plan, con circa 32 miliardi di euro destinati a Scuola, Università e Ricerca, potrebbero cambiare molto le cose.

Si rischia una frattura

“Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha tenuto a dire Bianchi – il contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica è il primo punto. E per questo ci sono risorse rilevanti. Siamo convinti che se noi non riusciamo a ridurre la dispersione scolastica questa diventa il motore di una frattura, non solo economica, rilevantissima per il Paese”.

Resta ora da capire come si tradurrà l’impegno sottoscritto con l’Unione europea per ridurre gli abbandoni dei banchi: una pratica che tocca il suo apice durante il biennio delle superiori. Proprio laddove la normativa concentra le cosiddette classi pollaio, il cui numero è cresciuto a dismisura con il dimensionamento voluto dall’ultimo governo Berlusconi, con la ministra Mariastella Gelmini a capo dell’Istruzione, ed oggi, anche con il Covid-19, ancora pienamente vigenti.

iscriviti

ISCRIVITI al nostro canale Youtube

METTI MI PIACE alla nostra pagina Facebook

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Cellulari scuola; Nocera: “E’ giusto aver salvato dal divieto gli alunni con disabilità”

Dal professore Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti italiani di inclusione e disabilità riceviamo e…

17/07/2024

Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…

17/07/2024

Decreto scuola: Paola Frassinetti (FdI) e Rossano Sasso (Lega) entusiasti, ma le proteste non mancano

Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…

17/07/2024

Flavio Briatore sugli stipendi: “Come fanno vivere le famiglie con 4000 euro al mese? Bisogna aumentare i salari”

Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…

17/07/2024

Nuove regole per promuovere l’inclusione degli alunni stranieri

Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…

17/07/2024

Falso allarme Covid scuola: condannato il docente

Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…

17/07/2024