I dati forniti hanno dato atto, con la progressiva diminuzione delle conferme da 192 a 175 a 98, che la via del “diploma in quattro anni” ha rappresentato un’operazione sbagliata per le scuole e le famiglie che hanno effettuato inizialmente questa scelta.
Questo è il commento della FLC CGIL a conclusione dell’incontro, svoltosi il 6 luglio, nel corso del quale la Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione ha illustrato lo stato dell’arte sui percorsi sperimentali quadriennali.
Le 192 scuole coinvolte sono composte da 127 scuole statali e da 65 paritarie, di cui 144 Licei e 48 istituti tecnici così distribuiti sul territorio:
- 85 le istituzioni scolastiche autorizzate a Nord, di cui 45 in Lombardia (di queste 19 sono statali);
- 43 le istituzioni scolastiche del Centro Italia;
- 64 al Sud e nelle Isole.
Le prime 192 sperimentazioni passano a 175 classi già dall’anno scolastico successivo, mentre ad oggi i rinnovi si sono ridotti a 98.
Al termine dell’incontro il Sindacato ha chiesto di conoscere:
- la media dei voti in ingresso degli studenti ammessi ai corsi sperimentali e se, e in che misura, questa si scosta dalla media dei voti in ingresso degli studenti frequentanti le altre sezioni dell’istituto;
- se la riorganizzazione dei programmi svolti ha previsto una rimodulazione con scelte motivate o se, invece, c’è stato solo un accorciamento dei tempi destinati all’apprendimento;
- i quadri orario con l’indicazione del monte ore dedicato a ciascuna disciplina e la comparazione con i quadri orario ordinamentali;
- il numero dei nulla osta rilasciati, complessivamente e separatamente per ciascun anno di corso;
- il numero di alunni promosso con debiti formativi, complessivamente e separatamente per ciascun anno di corso;
- il numero di alunni soggetti ad assenze prolungate e ripetute.
L’amministrazione si è impegnata a fornire ulteriori approfondimenti.