Si attende con ansia la fissazione dell’udienza innanzi all’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato che dovrà decidere, si spera una volta per tutte, sul destino delle decine di migliaia di diplomati magistrale che aspirano all’inserimento definitivo nelle Gae.
Dopo il rinvio a data da destinarsi dell’udienza innanzi all’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato disposto lo scorso novembre, in attesa che la Corte di Cassazione decidesse sul regolamento di giurisdizione pendente su quello specifico ricorso, lo scorso mese di luglio è finalmente intervenuta la decisione sulla giurisdizione con la conferma della competenza a decidere in materia da parte del Giudice amministrativo.
A questo punto si è verificata la condizione richiesta dal Presidente del Consiglio di Stato per fissare la nuova udienza innanzi all’Adunanza plenaria, tant’è che i legali dei ricorrenti hanno sollecitato una pronta fissazione della stessa che potrebbe intervenire entro l’autunno.
Intanto, con l’emanazione del DM 400/2017, con cui è stato disposto l’aggiornamento annuale delle Gae, si è ripresentata un’altra occasione, per coloro i quali non lo avevano già fatto dal 2014 ad oggi, per rivendicare l’inserimento in Gae.
Sono infatti già stati depositati, o in corso di notifica, ulteriori ricorsi con cui si contesta la mancata apertura delle Gae nei confronti dei diplomati magistrale, facendo leva sulla giurisprudenza amministrativa fin’ora formatasi, nonché ricorsi per motivi aggiunti da parte di coloro i quali avevano già impugnato i precedenti decreti ministeriali.
Sappiamo infatti che il DM 235/2014 è già stato annullato dal Consiglio di Stato e pure il DM 325/2015 (finestra annuale di aggiornamento per il 2015/2016) è stato annullato dal Tar Lazio con sentenze definitive in quanto non appellate, pertanto i medesimi motivi che hanno determinato l’annullamento del DM 325, hanno portato ad impugnare lo scorso anno il DM 495/2016 (finestra annuale di aggiornamento per il 2016/2017) e quest’anno il DM 400/2017 (finestra annuale di aggiornamento per il 2017/2018).
Naturalmente la soluzione definitiva della vicenda, come abbiamo accennato, passerà dall’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato.
E’ evidente infatti, che se il massimo consesso della Giustizia amministrativa dovesse ritenere che l’annullamento del DM 235/2014 ha efficacia generale (erga omnes), inevitabilmente dovrebbero essere travolti anche i decreti ministeriali di aggiornamento annuale delle Gae, in quanto hanno puntualmente riproposto le medesime disposizioni del DM 235 già annullate.
Diversamente, ovvero nell’ipotesi in cui dovesse prevalere la tesi secondo cui l’annullamento del DM 235 ha efficacia solo nei confronti di coloro i quali lo hanno espressamente impugnato, la platea dei diplomati da inserire a titolo definitivo in graduatoria si restringerebbe solo a coloro i quali nel 2014 hanno impugnato il DM 235.
Si tratta però soltanto di ipotesi interpretative, in quanto solo la decisione dell’Adunanza plenaria potrà sciogliere questo groviglio giuridico, visto che fin’ora la politica, che avrebbe dovuto intervenire, è stata latitante.
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