Ancora aperta la questione diplomati magistrale e tante le proposte di intervento, con l’anno scolastico che però è concluso il tempo gioca a sfavore delle maestre che dovranno lasciare il ruolo e la posizione in GaE a seguito dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato.
In seguito all’incontro che si è svolto il 14 giugno durante l’audizione parlamentare che si è svolta a Palazzo Valdina, la Uil Scuola, ha riaffermato l’urgenza di una soluzione legislativa a tutela dei docenti interessati.
Nello specifico, il sindacato guidato da Pino Turi ha formulato 3 interventi urgenti che dovrebbero essere considerati.
Il primo punto sarebbe quello di mantenere in servizio i docenti laddove non ci siano contro interessati, sciogliendo positivamente la riserva. Appare infatti assurdo, scrive la Uil Scuola, in assenza di altri aspiranti, licenziare un docente che ha già superato il periodo di prova per riassumerlo successivamente come precario.
Il sindacato pensa anche che sia importante prevedere un concorso per soli titoli, a cui possano partecipare i docenti beneficiari di una sentenza sia pure non definitiva e gli eventuali contro interessati, laureati in scienze della formazione primaria. In questo caso, si avrebbe una graduatoria entro tempi congrui e si garantirebbe la continuità didattica per gli alunni.
Infine, la Uil Scuola propone di avviare un concorso riservato, aperto a tutti gli abilitati magistrali e laureati in scienze della formazione primaria, sulla falsariga di quello già previsto per la scuola secondaria, che consenta in tempi brevi la definizione di una graduatoria da cui attingere per le future immissioni in ruolo, uniformando il sistema di reclutamento, stante l’unicità della funzione docente. Aspetto importante evidenziato dalla Uil Scuola è che questa fase dovrebbe essere accompagnata da un ampliamento dell’organico potenziato.
Resta ancora aperta l‘ipotesi della senatrice del partito democratico Simona Malpezzi, che in settimana ha presentato un ddl sul reclutamento infanzia e primaria e sui diplomati magistrale. Il ddl prevede che le maestre assunte in ruolo con riserva e che quindi alla luce della sentenza del Consiglio di stato vedranno revocato il proprio ruolo, potranno lavorare come supplenti sullo stesso posto occupato fino ad ora, sino all’assunzione in ruolo, ovvero fino a quando la graduatoria di merito regionale non toccherà gli interessati. Si potrebbe definire, con estrema sintesi, come una “prenotazione” in attesa dello scorrimento della graduatoria, con l’ottica di salvaguardare sia l’insegnante che la continuità didattica.
Tuttavia il Miur guidato dal neo ministro Bussetti ha fatto intendere quale potrebbe essere la strada che si intenderà seguire: il decreto che sarà emanato dovrebbe far confluire i docenti rischio licenziamento in una graduatoria pre ruolo dove inserire anche i laureati in Scienze della formazione primaria e a cui attingere per le nuove assunzioni. Graduatoria in subordine rispetto alle GaE e alle GM concorsuali.
Ma l’intenzione del Miur è comunque quella di procedere con cautela, sottolineando che ancora nessuna decisione è stata presa. Decisione che dovrà essere valutata nei dettagli, per evitare rimostranze (e ricorsi!) da parte di eventuali precari danneggiati. Ma il campo è minato: c’è anche il problema di non discriminare gli altri docenti precari abilitati all’insegnamento, a partire dai 4mila laureati in Scienze della formazione primaria.
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