Sembra non conoscere fine la questione diplomati magistrale: mentre si è in attesa del verdetto della Cassazione, chiamata ad esprimersi sul loro inserimento in GaE in seguito al no dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, in alcuni territori addirittura si continua ad assumere i docenti con diploma magistrale con riserva. E’ il caso di Bergamo, dove in questi giorni saranno immesse in ruolo con riserva alcune maestre, che dovranno però essere licenziate a breve, come previsto dal decreto dignità.
Infatti, come si legge sul sito dell’ufficio Scolastico di Bergamo, solo in questi giorni si stanno completando le operazioni di immissione in ruolo per la primaria. Ciò vuol dire che entro giugno saranno assunti a tempo indeterminato alcune docenti diplomati magistrali, fermo restando la clausola risolutiva: “I contratti a T.I. dei docenti inseriti con riserva “T” saranno stipulati dai Dirigenti scolastici con la clausola “fermo restando l’effetto risolutivo connesso all’eventuale soccombenza che dovesse risultare all’esito del giudizio di merito”, si legge sulla nota, che specifica inoltre: “Ai fini dell’assegnazione della sede di servizio i docenti individuati dovranno presentare la domanda di mobilità ai sensi del C.C.N.I. sottoscritto il 6-3-2019 e nei termini dell’O.M. n. 203 del 8-3-2019”.
Insomma, si tratta di un momento particolarmente caotico per la categoria, che sta già dovendo affrontare i depennamenti dalle Gae in virtù delle sentenze definitive.
Sarà importante allora il verdetto della Cassazione, che dovrà esprimersi laddove il Consiglio di Stato ha posto una scure sulla testa dei diplomati magistrale in GaE.
Ad ogni modo, a pesare sulla vicenda c’è senza dubbio la mancata presa di posizione da parte della politica, del tutto colpevolmente assente sino ad ora.
Il concorso straordinario infanzia e primaria previsto dal decreto dignità resta comunque una misura non soddisfacente in raffronto alla platea di interessati. Per non contare il fatto che le assunzioni dei vincitori del concorso straordinario potrebbero restare parcheggiati per un po’ di tempo in graduatoria.
In caso di esito negativo anche in Cassazione, le ricadute occupazionali saranno veramente drammatiche per migliaia di famiglie.
Rimane comunque un piccolo lumicino di speranza che il verdetto possa essere positivo. In tal caso la situazione, anche se non maniera repentina e drastica, potrebbe assumere certamente contorni migliori degli attuali.
Ma c’è di più: le notizie in merito ai diplomati magistrali non si esauriranno con la sentenza della Cassazione: il prossimo 7 maggio, infatti, la Corte costituzionale si pronuncerà sul concorso riservato agli abilitati della scuola secondaria svolto nel 2018, sui cui pendono dubbi di incostituzionalità. Se la pronuncia dovesse confermare tali dubbi, sarà automatico pensare di estendere illegittimità anche per il concorso straordinario infanzia e primaria, procedura riservata proposta dal Governo proprio per risolvere la questione diplomati magistrale.
Le ricadute di tale sentenza, potrebbero quindi aversi anche per i docenti con diploma magistrale che hanno deciso di partecipare al concorso riservato e, soprattutto, quelli che non hanno potuto partecipare perché sprovvisti di tutti i requisiti, come quello del servizio svolto esclusivamente nelle scuole statali, che ha lasciato fuori dalla procedura molti insegnanti con servizio precedente nelle paritarie.
Insomma, la vicenda è davvero lontana ad avvicinarsi all’epilogo.
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